Pirandello

Vorrei sapere fino a che punto si può definire aderente al decadentismo e dove no; possibilmente con esplicitazione delle opere relative.


il 17 Maggio 2014, da qqss gioia

Alessandro Cane il 20 Maggio 2014 ha risposto:

Il Decadentismo in Italia può essere suddiviso in due periodi distinti: il primo quello associato a D'Annunzio e Pascoli, legato alla corrente del simbolismo, che, soprattutto in D'Annunzio, si basa su falsi miti decadenti; il secondo, invece, quello di Pirandello e Svevo, legato alla crisi della società moderna, in cui viene criticata lucidamente la realtà nei suoi aspetti più distruttivi. La differenza, quindi, tra il Decadentismo di D'Annunzio e quello di Pirandello, sta nel fatto che il primo sembra mistificare la realtà opponendole dei falsi miti, mentre il secondo con occhio lucido affronta la realtà e la sua crisi nel primo Novecento. Il termine designa, quindi, la decadenza della società di inizio Novecento, legata all'esaltazione del progresso e della tecnologia, verso cui gli intellettuali, come Pirandello, si sentivano estranei. Pirandello, nelle sue opere, mette in luce questa decadenza della società, in particolare della società piccolo-borghese, mostrandone i valori in crisi. Tuttavia l'abilità dell'autore fu quella di rendere questi universali e assoluti, mostrando la crisi dell'uomo moderno in senso generale, dal punto di vista sociale, ma anche e soprattutto interiore.