Rapporto tra Svevo e Joyce
Da come mi è stata spiegata la vita di Svevo, e da come l'ho studiata nel corso delle lezioni all'università, non ho mai sentito parlare di invidia (o rivalità) di Svevo nei confronti di Joyce correlata all'invidia del protagonista per l'amico scultore. Mi sembra che Svevo fosse una persona molto tranquilla e disponibile con l'amico scrittore che, al contrario, spesso si lasciava andare a momenti libertini e all'eccessivo abuso di alcol fino a necessitare di un aiuto ( principalmente economico). Poteva ciò nascondere dell'invidia o altro? Joyce a sua volta è stato un perno fondamentale per la carriera di Svevo insomma. Sono curiosa a riguardo!
il 07 Gennaio 2016, da Andrea Sophie Tessarolo
Anche a me è sempre stato sottolineato il rapporto di stima tra i due autori piuttosto che un sentirsi in competizione, ma se si riflette un attimo si può arrivare ad una giustificazione plausibile a questo "lato nascosto" della loro amicizia: è indubbio che Svevo ammirasse la libertà interiore di Joyce, il coraggio che lo aveva spinto a lasciare il paese con moglie e figli, la sua maniera di comportarsi così libera e non convenzionale. Svevo, ricco borghese, costretto da rigidi vincoli classisti, non avrebbe mai potuto comportarsi come lui, e questo non poteva far altro che suscitare una velata forma di invidia per una vita che lo scrittore triestino non sarebbe mai stato capace di vivere. Molto probabilmente i due autori si consideravano l’uno la possibilità di essere specchio dell’altro: il loro rapporto di stima profonda e reciproca attrazione era dato dal fatto che l’uno si trovava e si riconosceva nell'altro; ma è propria di ogni artista la volontà dell’esclusiva, dell'essere unico, senza possibili doppioni. Da qui, più che dalle differenze di censo, di soldi, di cultura o altro derivava anche un senso di sottile rancore fra i due :-)