Verifica: “I Promessi Sposi”, il “sugo” della storia e il personaggio di Don Abbondio
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Per Manzoni, l’episodio del carteggio tra gli analfabeti Renzo ed Angese nel capitolo XXVII de “I Promessi Sposi” è:
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Già nel “Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia” Manzoni riflette sul legame tra verità e letteratura.
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“I Promessi Sposi” si chiudono, dopo la fine della pestilenza, con un classico “lieto fine” che assicura la felicità a tutti i protagonisti positivi del romanzo.
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Nel “Fermo e Lucia”, la morte di Don Rodrigo:
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Per Manzoni, compito principale dello strumento letterario è quello di dar voce agli umili, e alla loro verità.
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Quale figura retorica utilizza l’Anonimo nell’”Introduzione” a “I Promessi Sposi” per creare l’opposizione tra i potenti del suo tempo e le “genti meccaniche”?
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Ne “I promessi Sposi”, l’ottica “bassa” adottata dal narratore dipende anche dalla fede giansenista di Manzoni stesso.
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Don Abbondio, nel finale del romanzo manzoniano, si dimostra profondamente cambiato rispetto a come ci veniva presentato nelle prime pagine, mettendo in luce l’efficacia del messaggio divino.
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Nel “guazzabuglio” a cui allude Manzoni in conclusione del suo romanzo, qual è lo strumento per individuare una traccia di verità?
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