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Calvino, "Palomar": riassunto e commento

Introduzione

 

Palomar è una raccolta di racconti di Italo Calvino pubblicata nel 1983. Si tratta del suo ultimo “opera” calviniana, e il titolo (che è anche il nome del protagonista) ne spiega le caratteristiche: un uomo pacato, ma in difficoltà con il mondo circostante, che egli osserva nei suoi più piccoli e minuti particolari. Il nome è dichiaratamente ispirato dall’osservatorio astronomico di Monte Palomar, dove è collocato il famoso telescopio Hale, che diventa una metafora calviniana per il bisogno di conoscenza insito nell'uomo.

 

Riassunto

 

Palomar è ambientato inizialmente durante le vacanze del protagonista, poi in città e infine nei silenzi pensierosi del protagonista. Calvino struttura il romanzo in tre parti e in tre aree tematiche, come scrive in una breve nota prima dell’indice: “gli 1 corrispondono generalmente a un’esperienza visiva, che ha quasi sempre per oggetto forme della natura”; “Nei 2 sono presenti elementi antropologici” e vengono considerati, oltre ai dati visivi, anche il linguaggio, i significati e i simboli; “I 3 rendono conto delle esperienze, di tipo più speculativo”. Ognuna delle parti presenta anche una forma diversa: descrizione, racconto e meditazione. Palomar - rielaborazione narrativa di articoli comparsi in precedenza su "Repubblica" e il "Corriere" - si sviluppa intorno alle osservazioni del protagonista sul mondo, di cui analizza i dettagli e i particolari più minuti. Il protagonista, come scrive Calvino nel 1983 nella Prefazione all’opera, “vede i fatti minimi della vita quotidiana in una prospettiva cosmica”.

 

Palomar cerca di dare un’esatta definizione di ciò che lo circonda, ma più si concentra sui dettagli, più si accorge della complessità e profondità della realtà. Il testo di Calvino si presenta, quindi, come una riflessione pessimistica sulla conoscenza umana, o quanto meno sulla precarietà e provvisorietà dei risultati da essa raggiunti:

 

Rileggendo il tutto, m’accorgo che la storia di Palomar si può riassumere in due frasi: "Un uomo si mette in marcia per raggiungere, passo a passo, la saggezza. Non è ancora arrivato" 1.

Da parte di Calvino, si assiste qui a una parziale rinuncia, venata di malinconica consapevolezza, a trovare una spiegazione all’esistenza e alla realtà; lo scrittore abbandona le riflessioni scientifiche e narratologiche, per mostrare la vanità stessa del sapere. Palomar, quasi una sorta di alter-ego di Calvino stesso, nel corso dell’opera si allontana dalla realtà concreta per immergersi in pensieri e riflessioni sul “rapporto tra l’io e il mondo e le dimensioni della mente” 2. Centrale nell’opera diventa, quindi, il silenzio, perché uno dei problemi della realtà è proprio quello capirsi e di intendersi.

1 Italo Calvino, Prefazione a Palomar, 1983

2 Nota dell’autore all’indice di Palomar