La cellula è l’unità di base degli organismi viventi e rappresenta il più piccolo sistema vivente indipendente.
Tutte le cellule svolgono alcune funzioni fondamentali per mantenersi in vita:
- acquisiscono energia e la convertono in una forma da loro utilizzabile;
- sintetizzano macromolecole;
- crescono e si riproducono.
Ognuna di queste attività è finemente regolata. Quando in una delle nostre cellule questo tipo di controllo non funziona bene, possono insorgere delle patologie. Il cancro, per esempio, è una di queste patologie: esso è, infatti, una crescita incontrollata di cellule che l'organismo non è più capace di regolare e controllare.
Dal punto di vista biochimico, una cellula si distingue da altri sistemi per quattro caratteristiche fondamentali:
- la presenza di una membrana plasmatica che separa la cellula dall’ambiente circostante e le permette di mantenere una propria identità;
- la presenza di enzimi, complesse proteine essenziali per lo svolgimento delle reazioni chimiche da cui dipende la vita;
- la capacità di duplicarsi dando origine a nuove cellule;
- la possibilità di evolversi grazie a variazioni che compaiono nel corso delle generazioni.
Possono esistere organismi viventi che non possiedono le quattro caratteristiche appena elencate?
La risposta è al centro di numerosi dibattiti. È difficile, ad esempio, stabilire se i virus siano degli esseri viventi oppure no. Alcuni di essi infatti non presentano una vera e propria membrana ma hanno una struttura proteica, il capside, che protegge l’interno del virus e i suoi acidi nucleici (non c’è un nucleo), e sono molto più piccoli di una cellula. Per questo motivo i virus sono da molti considerati l'anello di congiunzione tra un composto chimico e un essere vivente.
Sebbene le proprietà biochimiche della cellula ci aiutino a comprendere quali caratteristiche siano proprie dei viventi, tracciare una linea di divisione netta tra esseri viventi e non risulta, ancora oggi, un compito non semplice.