Panta rei
Tutto scorre.
Non siamo a una lezione di filosofia antica, ma questa nota espressione (attribuita a Eraclito di Efeso) ci aiuta a entrare nell’argomento: il ciclo dell’acqua.
Immaginate di essere una molecola di acqua: siete fatti di un atomo di ossigeno e due di idrogeno. State per intraprendere un viaggio straordinario che include passaggi in oceani, terre emerse, terreni paludosi, e persino all’interno di organismi viventi: già, proprio attraverso i tessuti di esseri viventi come le piante e l’uomo. E’ questo l’incredibile percorso che la maggior parte dell’acqua presente sul nostro pianeta intraprende e che prende il nome di ciclo idrogeologico.
Iniziamo la narrazione della vostra storia di particella d’acqua con un temporale. Quando piove l’acqua precipita al suolo e, a seconda del terreno su cui ricade, può intraprendere diverse strade. Tutte però (alcune più velocemente, altre meno) portano al mare. Grazie all’azione dei fiumi e delle falde acquifere sarete inesorabilmente trasportati verso gli oceani, il principale serbatoio d’acqua sulla Terra. E’ qui che si concentra il 97% del totale dell’acqua presente sul pianeta.
Ma c’è un’altra possibilità: potreste evaporare. Una parte dell’acqua che precipita al suolo, infatti, ritorna nuovamente in atmosfera evaporando dai terreni e dai bacini come i laghi, i fiumi e gli stessi oceani. Se poi per caso il vostro destino fosse quello di essere una delle molecole che va a costituire la composizione delle foglie delle piante, potreste essere soggetti a un altro tipo di evaporazione: l’evapotraspirazione. L’acqua che viene captata dal suolo dalle piante, infatti, viene allocata nei tessuti e può ritornare in atmosfera proprio grazie ai processi di traspirazione dei tessuti vegetali. L’acqua presente nell’aria che ci circonda deriva per gran parte da questi diversi processi di evaporazione (da corpi idrici o da traspirazione delle piante).
Nel caso veniste liberati attraverso l’evaporazione, verrete accumulati nella parte bassa dell'atmosfera in grandi ammassi di vapore e minuscole goccioline (o anche piccolissimi cristalli di ghiaccio). Arrivati qui potete fregiarvi dello status di “nuvola”. Ma la vostra è una condizione davvero precaria. Certamente tornerete sulla terra sotto forma di pioggia e ripartirete da dove è iniziato questo breve racconto per chiudere infine il ciclo dell’acqua.