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Giansenismo in Manzoni: spiegazione degli aspetti principali

La religiosità di Manzoni fu profondamente influenzata dal Giansenismo. In effetti la qualità etica con cui egli guardò alla realtà storica e umana,  il sentimento drammatico e, per così dire, “abissale” che egli nutrì in rapporto alle aspre contraddizioni fra “essere” e “dover essere”, fra il piano del reale e quello dell’ideale e soprattutto in rapporto ai conflitti interiori alla coscienza umana che egli andò sempre illuminando e approfondendo, trovarono nel Giansenismo una chiave di lettura fondamentale per l’interpretazione del messaggio Cristiano e per il modo di tradurre tale messaggio in pratica di vita e di pensiero. Occorre pertanto avere presente gli aspetti essenziali del Giansenismo per accostarsi alla produzione manzoniana.
Fondato dal teologo olandese Cornelio Giansenio (1585 - 1638), vescovo di Ypres, la cui opera fondamentale fu Augustinus, pubblicata postuma nel 1640, il Giansenismo presenta una visione del mondo contrassegnata dalla consapevolezza del male radicale che il peccato originale ha portato nella realtà umana. Il peccato pertanto sull’uomo decaduto assumeva, in questa prospettiva, un potere nullificante totale che intaccava profondamente e drammaticamente la ragione e la volontà umane.
Tale visione, contrassegnata da una prospettiva alquanto pessimistica in relazione al valore ed alle capacità dell’uomo, lontana da ogni esaltazione umanistica in merito alle possibilità dell’individuo, si inseriva nella crisi della guerra dei Trent’anni (1618 - 1648), segnata anche da aspri contrasti religiosi oltre che politici. Questa situazione storica, caratterizzata da ingiustizia e violenza, concorse dunque a determinare la visione di un mondo abbandonato al male dove crollano appunto le illusioni umanistiche e rinascimentali sulla possibilità di un controllo umano e razionale del mondo. Tale orientamento religioso e spirituale andò incontro alle censure ecclesiastiche, le quali però non impedirono la diffusione di questo insegnamento, soprattutto in Francia, dove si tradusse, per iniziativa dell’abate di Saint-Cyran (1581 - 1643), in un programma di vita morale assai rigorosa e severa, che si richiamava alla severità della Chiesa primitiva. Centro della spiritualità giansenistica divenne il convento di Port-Royal, presso Versailles.
A guardare con simpatia alle idee giansenistiche fu la borghesia degli uffici e dei parlamenti, poiché, se l’uomo è abbandonato al peccato, e dunque è sostanzialmente impotente, risultava confutata l’etica nobiliare e il suo ideale eroico-aristocratico, e questo trovò terreno fertile di diffusione proprio in un momento storico ed in una nazione in cui la borghesia cominciava ad esprimere una volontà di autonomia e di equilibrio costituzionale rispetto al potere aristocratico. Il Giansenismo inoltre concorse, in conseguenza dei propri presupposti dottrinari, a promuovere un’analisi realistica degli interessi di potere dell’epoca, a fronte dello sviluppo di una lucida consapevolezza del fatto che nell’uomo decaduto le passioni dominanti sono l’egoismo e l’amor proprio.
Da tutto ciò risultava così una concezione della natura come dominata dalla necessità brutale e per di più moralmente indifferente, cui si contrapponeva un “Dio nascosto”, come fu detto, assolutamente altro rispetto al mondo, che imperscrutabilmente sceglieva un piccolo numero di eletti tra la massa dei destinati alla perdizione. Si veniva allora a creare un rapporto assolutamente verticale fra la coscienza umana e Dio e l’uomo si trovava ad essere gettato in un mondo estraneo e privo di significato senza la Grazia di Dio. L’uomo, di per sé, era dunque solo in un mondo che si rivelava come cosa indifferente e brutale priva di senso se non riscattato dalla imperscrutabile Grazia divina.
Tale “silenzio” dell’universo contrapposto alla “voce” della coscienza ispirera, tra gli altri, la riflessione di Pascal, le cui Lettere provinciali del 1656/1657 sono espressione della sua partecipazione alla polemica dei giansenisti contro i Gesuiti che si determinò in quegli anni..