In questa lezione del ciclo "La Divina Commedia in 2 minuti", progetto a cura di Manlio Marano volto a spiegare il messaggio dantesco, affrontiamo il Canto III dell'Inferno di Dante. Dante e Virgilio si trovano davanti alla porta dell'Inferno, che reca un'incisione a monito delle efferatezze a cui i visitatori andranno incontro. Una volta varcato l'ingresso incontrano le anime degli ignavi: coloro che in vita non presero mai posizione. In questo canto viene spiegata per la prima volta la legge del contrappasso: gli ignavi, che in vita non perseguirono ideali, devono ora seguire per l'eternità un'inutile insegna. Le anime sono inoltre punte eternamente da mosche e vespe e il loro sangue, misto alle loro lacrime, è pasto per i vermi. Tra le anime si trova anche quella di Celestino V, che per viltà rinunciò al soglio pontificio. Dunque, Dante e Virgilio giungono all'Acheronte, il fiume infernale. Qui si trova il severo traghettatore delle anime dannate, Caronte, che di fronte ad un essere umano in vita, quale Dante è, lo invita ad allontanarsi, ma si ammansisce a fronte della spiegazione di Virgilio circa i motivi del viaggio dantesco. A Dante viene dunque concesso di osservare l'eterno lavoro di Caronte, ma quanto una limpidissima luce li raggiunge, Dante sviene.
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Dante, il Canto III dell'Inferno: tematiche
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