Nel II canto dell'Inferno Virgilio parla a Dante dell'intervento di Beatrice per aiutare il poeta in difficoltà: la donna, beata e imperturbabile, piange per Dante e, mossa dall'amore e dalla caritas, interviene per salvarlo dalla selva oscura e dalle tre bestie che lo minacciano. Questo intervento viene definito dal prof. Pirovano come "amore discendente" (carità di una beata verso un uomo) e lo considera il fulcro teorico della Divina Commedia.
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