Sappiamo che calamite o magneti naturali interagiscono tra di sé, attraendo poli di segno opposto e respingendo poli di ugual segno.
Prendiamo ora una calamita estremamente leggera: nel video, la realizziamo magnetizzando un ago, e incastrandolo su un dischetto di sughero. Non c’è alcuna ragione per la quale questo leggero magnete debba puntare in una direzione piuttosto che in un’altra: tuttavia, riscontriamo che predilige posizionarsi in un certo modo. Questo avviene anche se abbiamo cura di allontanare dal nostro magnete tutte le altre calamite poste nelle vicinanze, possibili fonti di “disturbo” del nostro esperimento. Ne dobbiamo concludere che la calamita appena costruita risente dell’influenza di un altro magnete: la Terra.
La Terra infatti genera una seppur debole interazione magnetica con tutte le calamite situate sulla sua superficie: mediante queste leggere calamite, che comunemente chiamiamo bussole, possiamo esplorare questa interazione, tracciando quello che comunemente viene detto campo magnetico terrestre. Presto scopriremo che un qualsiasi magnete genera un campo magnetico, anche se i magneti naturali non sono l’unica sorgente di campi magnetici: grazie ai pionieri dell’elettromagnetismo, si scoprì che fili conduttori percorsi da corrente generano campi magnetico, come mostrò con il suo famoso esperimento attorno al 1820 il fisico danese Hans Christian Ørsted.
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Il magnetismo naturale: la bussola e il campo magnetico terrestre
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