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"De profundis" di Oscar Wilde: riassunto e analisi

Il 1895 fu un anno cruciale per Oscar Wilde: da un lato arrivò all’apice del successo con An Ideal Husband e The Importance of Being Earnestma al contempo venne processato e condannato, con l’accusa di omosessualità, a due anni di lavori forzati in carcere. Venne rinchiuso nelle prigioni di Pentonville, Wansworth e Reading, che divenne poi famosa grazie alla Ballad of Reading Gaol (grafia alternativa di jail in uso all’epoca).
Il carcere cambiò profondamente Wilde, al quale vennero concesse carta e penna per scrivere solo dopo oltre un anno di prigionia. Quando poté ricominciare a scrivere iniziò una lettera indirizzata all’ex amante, Lord Alfred Douglas, nella quale voleva discutere i cinque anni trascorsi insieme. Questa lettera divenne una sorta di autobiografia che Wilde scrisse in tre mesi. Si tratta di 20 fogli scritti a mano, per un totale di 50000 parole, in forma di lettera, senza una divisione formale, sebbene si possano riconoscere due parti principali: la prima, nella quale Wilde racconta gli anni trascorsi con Lord Alfred Douglas, e la seconda nella quale Wilde mostra la propria evoluzione spirituale avvenuta in carcere e dalla quale emerge come tema principale quello dell’auto-realizzazione.
La lettera venne poi pubblicata, parzialmente censurata, nel 1905 col titolo De Profundis, mentre per la versione integrale si dovette aspettare la pubblicazione del manoscritto originale dopo il 1960.