Oscar Wilde durante tutta la sua esistenza di scrittore ed intellettuale, prima d'iniziare a comporre scritti di suo pugno divenne famoso come lettore prima negli Stati Uniti d'America e poi in Gran Bretagna e in Irlanda, fece esperienza di diversi stili narrativi.
Wilde si dilettò nella poesia e nella composizione di brevi racconti, alcuni dei quali anche rivolti ad un pubblico infantile, nella novellistica e nella produzione di testi teatrali e, prima di affermarsi come celebre drammaturgo, fu anche saggista.
In questo senso il 1891 può essere considerato l'annus mirabilis di Wilde che, oltre a pubblicare la sua opera più famosa, "Il ritratto di Dorian Gray", diede alla stampa anche uno scritto dal titolo Intentions, che si componeva di quattro saggi.
Il primo di questi saggi, The Decay of Lying, fu pubblicato nel 1889 nella rivista Nineteenth Century, tra le cui pagine trovò collocazione anche il secondo di questi saggi, The critic as artist. Il terzo saggio che compone l'opera, Pen, pencil and poisons, è la biografia satirica di un pittore dell'epoca famoso per la sua esperienza nell'ambito dei veleni, e il quarto s'intitola The Truth of Masks.
In queste quattro composizioni, tutte in forma di lungo testo in prosa, Wilde vuole esprimere il suo punto di vista sull'estetica e sull'arte.
Dalla lettura di questi scritti traspare tutta la genialità che era propria dell'autore sotto diversi punti di vista, da quello di oratore e lettore, a quello di umanista e studioso.