La famosa "notte degli imbrogli" del venerdì 10 novembre 1628 non è solo un punto fondamentale della trama de I Promessi Sposi, ma anche un passaggio narrativo molto interessante sia per analizzare e comprendere meglio l'attenzione che il narratore dedica ai suoi personaggi (come si vede, nel caso di Lucia, con la celebre sequenza dell'"addio ai monti", prima di rifugiarsi presso in convento della monaca di Monza) sia per mettere a fuoco alcune costanti del suo stile.
Il capitolo, che narra del fallito tentativo di Renzo e Lucia di sposarsi di sorpresa ingannando il povero don Abbondio, è costruito da Manzoni con molta attenzione per quella "rete" nascosta - composta dai nomi più frequentemente usati in queste pagine - che collega tra loro i personaggi e le azioni che questi compiono, nel tentativo di chi descrive le scene di "tradurre" quasi visivamente sulla pagina i concitati avvenimenti di quella nottata.
L’ottavo capitolo si può strutturare in cinque sequenze: il vano tentativo di Renzo e Lucia di sposarsi in casa di don Abbondio; il fallito rapimento di Lucia da parte dei bravi; l’arrivo di Menico, i rintocchi della campana e il radunarsi della folla; la fuga dei giovani protagonisti e di Agnese e l’incontro Fra Cristoforo in chiesa; l’abbandono del paese e l’Addio ai monti, la parte più lirica del romanzo. Il narratore mostra i pensieri di Lucia, triste e commossa di essere costretta a lasciare il suo paese natale. A partire da questo capitolo i due promessi sposi si separano e le loro vicende sono seguite individualmente dal narratore fino al capitolo 36, dove Renzo e Lucia si incontreranno nuovamente.
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