Dal 1801 Napoleone cercò di migliorare i rapporti con la Chiesa per aumentare il proprio prestigio politico, poiché la maggioranza dei francesi continuava ad essere cattolica. Quindi firmò un Concordato con Pio VII, che ripristinava lo Stato Pontificio lasciando però intatti molti poteri dello Stato francese. Inoltre abolisce la costituzione civile del clero, creata durante la prima fase della Rivoluzione francese. Dopo il 1802 Napoleone attuò una centralizzazione dei servizi pubblici che portò a molti cambiamenti: notevole diminuzione delle libertà civili, introduzione dei Prefetti e di una burocrazia capillare, riforma del sistema scolastico. Queste novità miravano a favorire la borghesia e l'esercito, con l'obiettivo di formare una classe dirigente preparata e fedele allo Stato. Nel 1804 venne codificato il codice napoleonico, un codice civile che presentava idee di uguaglianza di stampo illuminista, anch'esso a beneficio del ceto borghese: tutelava infatti la proprietà privata e la libertà di fare affari.