Nato a Borgo San Lorenzo nel Mugello il 28 luglio 1503, Giovanni Della Casa trascorre la prima giovinezza a Roma, Bologna e Firenze, dove riceve un'educazione umanistica e termina gli studi di legge. Nel 1528 conosce Pietro Bembo a Padova, (dove risiede per intraprendere lo studio del greco) e pubblica a Venezia delle rime burlesche. Nel 1529 si trasferisce a Roma (rimanendovi fino al 1540) e attende alla carriera ecclesiastica. Nonostante assolva un incarico canonico conduce una vita piuttosto libera e scrive anche un piccolo trattato intitolato Quaestio lepidissima: An uxor sit ducenda (“se si debba prender moglie”) e frequenta alcuni letterati, come Francesco Berni, il poeta burlesco che in molte liriche propone un'immagine festosa e paradossale della realtà ecclesiastica.
Nel 1541 viene nominato commissario apostolico da papa Paolo III e mandato a Firenze, ma nel 1544 diventa arcivescovo di Benevento e trasferito successivamente a Venezia come nunzio apostolico. Nella città lagunare istituisce il locale Tribunale dell'Inquisizione e adempie agli incarichi per l'organizzazione del Concilio di Trento. Scrive diverse Orazioni dalla prosa artificiosa e difficile, al fine di convincere Venezia ad appoggiare la Francia e la chiesa cattolica contro l'imperatore Carlo V; tra queste la Dissertatio adversus Paulum Vergerium e un trattato intitolato De officiis inter potentiores et tenuiores amicos (“trattato dei doveri comuni tra gli amici superiori e inferiori”). Nel 1548 pubblica a Venezia un Indice dei libri proibiti, non ancora tradotto. Dopo la morte di Paolo III nel 1549 e la mancata nomina cardinalizia, nel 1552 si ritira a vivere nell'abbazia di Neversa sul Montello, dove, oltre alle Rime, compone il Galateo (editi entrambi postumi nel 1558), il cui titolo originale è: Trattato di Messer Giovanni Della Casa, il quale sotto la persona d'un vecchio idiota ammaestrante un suo giovanetto, si ragiona de' modi che si debbono o tenere o schifare nella comune conversazione, cognominato Galateo, overo de' costumi. Il titolo Galateo, che nel senso comune odierno sta ad indicare un insieme di buone norme di comportamento da tenere in società, deriva dal nome di Galeazzo Florimonte (Galateus in latino), vescovo di Sessa, “a petizion del quale e per suo consiglio”, Monsignor Della Casa compone il trattato. Nominato nel 1555 alla carica di Segretario di Stato dal nuovo papa Paolo IV, torna a Roma dove muore nel 1556 dopo aver sperato di ottenere la nomina a cardinale.