Alienazione per Hegel
Vorrei chiarirmi un dubbio cioè cosa intende Hegel con il termine alienazione. Grazie.
il 29 Giugno 2015, da Fariborz Ashena
Ciao Fariborz, l'alienazione è per Hegel rappresentata dalla figura della "coscienza infelice", ovvero di quello stato di scissione e di presa di consapevolezza necessaria alla coscienza per raggiungere una finale armonizzazione con l'infinito e con la molteplicità, insomma di quella risoluzione del finito nell'infinito che caratterizza tutta la sua opera. L'alienazione fa quindi parte di quel percorso di erramenti e dolore attraverso cui la coscienza esce da sé per riconoscersi nell'universalità. La coscienza infelice, infatti, è scissa proprio perché non sa di avere in sé e di fare parte di tutta la realtà, e questa condizione provoca conflitti dai quali può uscire solo una volta che diventa "coscienza di essere tutto". Ti saluto!
Ciao Fariborz, l'"alienazione" oltre a essere rappresentata dalla figura della "coscienza infelice" (che si trova nella "Fenomenologia dello Spirito"), la ritroviamo nel sistema, nel momento di passaggio tra Logica e Filosofia della natura. Infatti, l'alienazione indica il momento in cui l'"Idea", uscendo fuori di se stessa, diventa Natura (volgarmente, possiamo tradurre dicendo che si "materializza"), e in tal modo si "impoverisce", "decade".. L'alienazione dunque è questo: l'uscita fuori di sè e la trasformazione in altro-da-sé, trasformazione che però implica una perdita di se stessi, un impoverimento.. Non a caso, la Natura viene da Hegel definita "contraddizione insoluta", oppure "non ens" (e per questo è stata a lungo una parte molto controversa e caduta in discredito, in quanto sembrerebbe screditare le scienze... - A tal proposito, non è un caso che la riforma Gentile, del 1923, ritenesse il Liceo Classico superiore a ogni altro e privilegiasse le conoscenze umanistiche....-), Spero di essere stato chiaro, in caso contrario, siamo qui per rispondere a ulteriori dubbi :) Un saluto e buona serata