Dante e la Divina Commedia
che differenza c'è tra Dante auctor e Dante agens?
il 19 Febbraio 2015, da Maria Diletta Pasquali
Dante-agens (il personaggio) si arrabatta nel sogno e si identifica in un unico afflato dialettico con il Dante-auctor (poeta narrante), ma in diversi passi il Dante autore si ritaglia delle parentesi per estrapolare delle riflessioni a prescindere dalla storia. questo accade soprattutto nei frequenti appelli al lettore, dove il narratore approfitta della situazione in cui è coinvolto il se stesso-personaggio per catturare l'attenzione dei lettori e farli riflettere su dei passi, sulla grandiosità di certi personaggi o semplicemente li sollecita a cogliere lo stato d'animo dell'agens.
Ciao Maria, la domanda è veramente importante, perché riguarda un elemento strutturale di tutta la Commedia. Dante infatti si presenta al suo pubblico sotto un aspetto duplice: da un lato - il Dante agens, o il Dante personaggio - è colui che compie il viaggio dall’Inferno, mentre dall’altro è il narratore - il Dante auctor, o il Dante poeta - di questa esperienza straordinaria. da ciò deriva la conseguenza che ogni episodio del poema è interpretabile secondo un’ottica duplice: semplificando un po’, quella dell’uomo reale (il Dante storico, ovvero agens) che attraversa i tre regni ultraterreni per completare il proprio percorso di redenzione, e l’uomo che rappresenta l’umanità intera. La distinzione tra Dante agens e auctor è poi fondamentale per il meccanismo della profezia, che torna in molti passi cruciali del poema: il Dante narratore, consapevole di ciò che gli succederà dopo l’esilio, coinvolge il Dante personaggio in alcune scene che gli preannuciano oscuramente il futuro doloroso lontano da Firenze. È quello che capita ad esempio con Farinata degli Uberti (canto 10 dell’Inferno: https://library.weschool.com/lezione/inferno-canto-10-riassunto-e-commento-3845.html), Brunetto Latini (canto 15 dell’Inferno: https://library.weschool.com/lezione/inferno-divina-commedia-dante-brunetto-latini-sodomiti-8529.html), Oderisi da Gubbio (https://library.weschool.com/lezione/dante-alighieri-purgatorio-analisi-commento-canto-11-oderisi-da-gubbio-divina-commedia-11761.html) e ovviamente Cacciaguida nel Paradiso (https://library.weschool.com/lezione/dante-alighieri-paradiso-canto-17-commento-analisi-cacciaguida-11244.html). Questa dicotomia agens-auctor permette poi a Dante anche di affrontare questioni letteraria come il rapporto con lo stilnovismo nel quinto canto dell’Inferno (https://library.weschool.com/lezione/inferno-canto-5-commento-critico-1317.html) e nel ventiquattresimo del Purgatorio (https://library.weschool.com/lezione/dante-forese-donati-3926.html), oppure con il trobar clus di Arnaut Daniel (canto 26 del Purgatorio). La questione insomma è molto complessa; se vuoi, ti consiglio un saggio (molto bello e difficile) di Gianfranco Contini, Dante come personaggio-poeta della “Commedia” nei suoi Saggi critici (Torino, Einaudi, 1970, pp. 33-62). Spero di averti dato qualche spunto, ma se ci fossero altri dubbi chiedi pure! :)
Dante-agens (il personaggio) si arrabatta nel sogno e si identifica in un unico afflato dialettico con il Dante-auctor (poeta narrante), ma in diversi passi il Dante autore si ritaglia delle parentesi per estrapolare delle riflessioni a prescindere dalla storia. questo accade soprattutto nei frequenti appelli al lettore, dove il narratore approfitta della situazione in cui è coinvolto il se stesso-personaggio per catturare l'attenzione dei lettori e farli riflettere su dei passi, sulla grandiosità di certi personaggi o semplicemente li sollecita a cogliere lo stato d'animo dell'agens.