Fase del socialismo

La prima fase, quella socialista, coincide con la "dittatura del proletariato"? Grazie


il 23 Marzo 2014, da Irene Lamberti

luca ghirimoldi il 25 Marzo 2014 ha risposto:

Ciao Irene, in realtà la "dittatura del proletariato" è per Marx quella (ipoteticamente breve) fase di transizione rivoluzionaria dalla moderna società capitalistica alla società comunista. La "dittatura" della classe sociale del proletariato è ritenuta necessaria per instaurare pienamente i principi fondamentali dello stato comunista, come ad esempio l'abolizione della proprietà privata e - più in là - dello stesso concetto di "classe". L'idea di una "dittatura del porletariato" è solo abbozzata nel "Manifesto" del 1848 e viene formulata più estesamente nella "Critica del programma di Gotha" (1875), un testo indirizzato al movimento socialdemocratico tedesco basato su una lettera di Marx stesso. Spero di aver risolto il tuo dubbio, grazie per la domanda e buona giornata! :)

Irene Lamberti il 25 Marzo 2014 ha risposto:

Ciao Luca. Intanto grazie per avermi risposto, dimmi se ho capito bene: le due fasi dunque , socialista (a ciascuno secondo il proprio lavoro) e comunista (da ciascuno secondo le proprie possibilità a ciascuno secondo i propri bisogni) appartengono entrambe alla società comunista già pienamente realizzata... è Marx stesso che le distingue? Mi sembrava aver letto che la distinzione sia da attribuire a interpreti marxisti e non a Marx in persona.


Ciao Irene, le due fasi non appartengono per Marx alla "società comunista pienamente realizzata", ma costituiscono i due passaggi fondamentali per realizzarla. In tal senso, la celebre "dittatura del proletariato" è un male necessario che, nella fase rivoluzionaria della presa del potere del proletariato e della classe operati, deve assicurare a coloro che sono stati sfruttati dal capitalismo la possibilità di applicare alcuni principi di base del comunismo marxista. Tuttavia Marx capisce bene che questa "dittatura" altro non è che la replica dell'oppressione di una classe sull'altra (sebbene ora si sia passati alla dittatura della maggioranza operaia sulla minoranza borghese) e che quindi replica alcune contraddizioni della società capitalistica. Questa "dittatura" dev'essere quindi un fatto transitorio e limitato nel tempo. Infatti è necessario passare ad una seconda fase - quella propriamente "comunista" - caratterizzata appunto dall'affermazione della società comunista senza classi in cui, citando Marx, "al posto della vecchia società borghese con le sue classi e con i suoi antagonismi di classe subentra un'associazione nella quale il libero sviluppo di ciascuno è la condizione per il libero sviluppo di tutti" ("Manifesto del Partito Comunista", 1848). L'idea di "dittatura del proletariato" viene enunciata prima in una lettera di Marx del 1852 poi nella "Critica del Programma di Gotha" (1875). È un concetto che poi sarà molto discusso in merito alla dittatura in URSS nel corso del Novecento. Se sei interessata a contestualizzare un po' il pensiero di Marx, trovi qui un corso sulla Rivoluzione Industriale (https://library.weschool.com/corso/storia-rivoluzione-industriale-capitalismo-liberismo-protezionismo-socialismo-9518.html, in particolare le lezioni 6 e 7) e qui una lezione sulla Rivoluzione Russa (https://library.weschool.com/lezione/riassunto-rivoluzione-russa-bolscevichi-menscevichi-tesi-di-aprile-7655.html) Un saluto, buona giornata! - luca ghirimoldi 26 Marzo 2014