il destino per Heidegger
Qual è la concezione di Heidegger di "destino"?
il 27 Maggio 2015, da Giada Cicchetti
«Sempre l'uomo è governato dal destino del disvelamento. Ma non si tratta mai della fatalità di una costrizione. Infatti, l'uomo diventa libero solo nella misura in cui, appunto, appartiene all'ambito del destino e così diventa un ascoltante, non però un servo». Sono questi i termini con cui Heidegger si esprime ne "La questione della tecnica" e quelli con cui sottolinea la sua differenza, ad esempio, da Hegel. Mentre quest'ultimo, infatti, nel suo sistema non lasciava posto all'uomo e faceva di questo una manifestazione transeunte della Ragione Infinita, Heidegger spiega che il «destino dell'essere» ("Geschick des Seins") non va interpretato alla stregua di un fato inesorabile, bensì come una specie di "dono" o di "appello", secondo la concezione dell'essere come evento ("Ereignis"). Se avessi bisogno di ulteriori chiarimenti, chiedi pure :)