Italo Svevo- La coscienza di Zeno

Vorrei sapere se nel romanzo esce fuori chiaramente la malattia di svevo: si parla di complesso di Edipo o di complesso di inferiorità?


il 03 Maggio 2014, da francesca sorrentino

luca ghirimoldi il 05 Maggio 2014 ha risposto:

Ciao Francesca, il rapporto tra Svevo, Zeno e la psicoanalisi di Freud è molto stratificato. Innanzitutto, la stessa struttura del romanzo (organizzata in una “Prefazione”, un “Preambolo” e una serie di capitoli monografici su alcuni episodi salienti della vita di Zeno) è strettamente intrecciata con il tentativo di cura che il protagonista intraprende scrivendo le proprie memorie. La ricostruzione del proprio passato mescola così racconto e riflessione su ciò che è accaduto in maniera non neutra: Svevo utilizza a tal proposito l’espressione “tempo misto” per alludere al modo in cui il suo protagonista (e anche tutti noi) ricostruisce il passato all’interno della propria “coscienza” in maniera arbitraria, rileggendoli alla luce di ciò che è successo in seguito e distorcendoli per giustificare le proprie azioni. Questa pratica (che ha importanti conseguenze stilistiche sul testo) si lega con le tecniche della narrazione in prima persona e fa sì che in tutto il romanzo non vi sia praticamente un punto di vista oggettivo sulla realtà: l’atteggiamento di Zeno spesso spezza i rapporti causali tra gli eventi, che sono inquadrabili secondo punti di vista discordanti tra loro. L’intento di questo procedimento è ironico e antifrastico: il protagonista-narratore spesso recupera alcuni dei principali concetti della psicoanalisi (come il “complesso di Edipo”, che gli viene diagnosticato dal dottor S. nel capitolo “Psico-analisi”) quasi per capovolgerli. Per lui, quasi paradossalmente, la “salute” non deriva dalla cura psicoanalitica e dall’emersione dell’inconscio e del rimosso, ma piuttosto dalla “malattia” medesima, a cui la vita di tutti - come osserva Zeno nell’ultimo capitolo - assomiglia moltissimo (è una tesi approfondita e sviluppata dal critico Mario Lavagetto nel suo libro “La cicatrice di Montaigne. Sulla bugia in letteratura”, Torino, Einaudi, 1992). Se volessi approfondire, oltre al corso su Svevo, qui puoi trovarne un altro su Freud: https://library.weschool.com/corso/psicoanalisi-sigmund-freud-io-es-superio-7214.html Spero di esserti stato utile, un saluto e buona giornata! :)


Grazie mille!! ora mi è più chiaro!!! buona giornata! - francesca sorrentino 31 Maggio 2014

Paolo Carnevale il 19 Novembre 2014 ha risposto:

certamente non di complesso di Edipo