promessi sposi

Qual è il valore simbolico del sogno di don rodrigo nel capitolo 33


il 18 Maggio 2015, da Teka Aceto

luca ghirimoldi il 21 Maggio 2015 ha risposto:

Ciao Teka! scusa per il ritardo! Il capitolo 33 dei Promessi sposi (a questi link trovi i nostri tre corsi sul romanzo: https://library.weschool.com/corso/riassunto-promessi-sposi-personaggi-storia-temi-7614.html https://library.weschool.com/corso/sintesi-trama-promessi-sposi-manzoni-cardinale-borromeo-innominato-7615.html https://library.weschool.com/corso/promessi-sposi-analisi-critiche-di-approfondimento-6253.html) è molto importante all’interno del romanzo. Qui trovi un rapido riassunto: https://library.weschool.com/lezione/promessi-sposi-capitolo-33-renzo-a-milano-5349.html. Volendo approfondire la questione, possiamo dire che il valore simbolico del sogno di don Rodrigo è quello della punizione del malvagio che non ha saputo convertirsi, come invece l’Innominato nella sua celebre notte ( https://library.weschool.com/lezione/riassunto-promessi-sposi-innominato-lucia-cardinal-borromeo-provvidenza-7976.html), alla parola della fede e della Provvidenza. Ci sono alcuni elementi che contribuiscono a comporre il significato dell’episodio. Il primo è il ritratto che Manzoni dà del signorotto all’inizio dell’episodio: don Rodrigo ha appena visitato con alcuni “bravi” una casa di piacere, dove ha trascorso una notte di divertimenti. Il giudizio del narratore è esplicito dal modo in cui ci descrive il modo meschino e volgare con cui don Rodrigo ricorda il conte Attilio (colui con cui aveva scommesso di sedurre Lucia), morto da poco: “Quel giorno, don Rodrigo era stato uno de’ più allegri; e tra l’altre cose, aveva fatto rider tanto la compagnia, con una specie d’elogio funebre del conte Attilio, portato via dalla peste, due giorni prima”. Ma si preannunciano già nel personaggio i segni della peste (“un mal essere, un abbattimento, una fiacchezza di gambe, una gravezza di respiro, un’arsione interna”) che poi diventano l’incubo notturno, o - per dirla con Manzoni - “i più brutti e arruffati sogni del mondo”. Il sogno di don Rodrigo ha luogo in una “gran chiesa” (simbolo della fede che don Rodrigo ha sempre rifiutato) piena di appestati (segno della sua futura morte) che don Rodrigo, da nobilotto locale altezzoso e mediocre, disprezza profondamente. Quando però egli tenta di estrarre la spada per farsi spazio, s’accorge di essere disarmato (come ogni uomo di fronte alla malattia o al giudizio di Dio) e anzi sente “una trafitta più forte” (simbolo della ferita della pestilenza). La visione si completa con l’apparizione di fra Cristoforo ( https://library.weschool.com/lezione/fra-cristoforo-ne-promessi-sposi-di-manzoni-analisi-critica-6471.html), con cui don Rodrigo aveva avuto un. Il ritratto del frate è altamente significativo (“una testa pelata, poi due occhi, un viso, una barba lunga e bianca, un frate ritto”) e il suo gesto di alzare la mano ricorda al nobile l’ammonimento ricevuto tempo prima dopo l’acceso confronto nel capitolo 6 del romanzo ( https://library.weschool.com/lezione/capitolo-6-promessi-sposi-analisi-alessandro-manzoni-renzo-don-rodrigo-5234.html). Cristoforo rappresenta qui la Giustizia divina e la punizione delle colpe di don Rodrigo, che non ha saputo cedere al proprio orgoglio. Nell’incubo, don Rodrigo urla e si sveglia; non appena capisce d’essere nel proprio letto, scopre che là dove in sogno aveva sentito la puntura della spada c’è adesso “un sozzo bubbone d’un livido paonazzo”, segno concreto della sua condanna. Non a caso, toccherà al Griso tradire il proprio signore e consegnarlo ai monatti. Fammi sapere se ora è tutto chiaro, un saluto e buona giornata! :)