Verga, L'amante di Gramigna

Non so proprio come argomentare questa domanda... Perché la prefazione alla novella “L'amante di Gramigna” è considerata il manifesto verista di Verga? In che modo la protagonista è un personaggio “solitario”?A quale altra donna tra le novelle assegnate la potresti paragonare e per quale aspetto psicologico e/o comportamentale?


il 07 Settembre 2015, da Giorgio Pantei

luca ghirimoldi il 09 Gennaio 2016 ha risposto:

Ciao Giorgio, bella domanda! :) “L’amante di Gramigna” può essere considerato - se non proprio “IL” manifesto del Verga verista - di sicuro uno dei suoi test teorici più interessanti. Possiamo considerarlo tale perché è un testo in cui l’autore prende esplicitamente le vesti di colui che vuole rendere chiara e trasparente la sua poetica. Come afferma nell’incipit della novella (“Caro Farina, eccoti non un racconto ma l’abbozzo di un racconto [...] un documento umano, come dicono oggi; interessante forse per te, e per tutti coloro che studiano nel gran libro del cuore”) Verga si propone di ricostruire il “fatto nudo e schietto [...] con scrupolo scientifico”, secondo il fine per cui l’opera d’arte (il cui processo creativo rimarrà per Verga sempre un “mistero”) in futuro “sembrerà essersi fatta da sé”. Verga quindi si astrae, per i primi tre paragrafi del testo, dalla narrazione, per tracciare sinteticamente i principi della propria produzione verista, in cui l’autore ha avuto “il coraggio divino di eclissarsi e sparire nella sua opera immortale”. Si tratta di posizioni teoriche che Verga e il Verismo recuperano dal Naturalismo francese e da Flaubert (qui trovi una ricostruzione dei rapporti e delle influenze tra Naturalismo, Verismo e Scapigliatura: https://library.weschool.com/lezione/verismo-poetica-verga-capuana-de-roberto-scapigliatura-naturalismo-zola-8562.html mentre qui c’è una lezione su “Madame Bovary” di Flaubert: https://library.weschool.com/lezione/madame-bovary-gustave-flaubert-emma-bovary-riassunto-trama-11720.html) e che ritroveremo applicate anche ne “I Malavoglia” ( https://library.weschool.com/lezione/malavoglia-giovanni-verga-analisi-capitolo-1-5597.html) e in “Mastro-don Gesualdo ( https://library.weschool.com/lezione/giovanni-verga-mastro-don-gesualdo-e-ciclo-dei-vinti-6469.html). In questo senso, sarebbe molto interessante un confronto tra la lettera-monologo di “Fantasticheria” ( https://library.weschool.com/lezione/fantasticheria-riassunto-e-commento-5124.html) e la “Prefazione” dei “Malavoglia” ( https://library.weschool.com/lezione/prefazione-malavoglia-riassunto-verismo-verghiano-5281.html). La protagonista della novella, Peppa, è “solitaria” perché - come molte altre figure verghiane: Malpelo, il giovane ‘Ntoni - rifiuta le regole della comunità popolare per la sua passione per Gramigna, fino a ridursi in miseria. L’altro personaggio delle novelle a cui è avvicinabile è a mio parere la Lupa ( https://library.weschool.com/lezione/verga-la-lupa-personaggi-5236.html), che si caratterizza anch’essa, con ancor più forza, per opporsi alla morale economica perché mossa irrazionalmente dal tormento erotico. Fammi sapere se è tutto chiaro, un saluto e buona giornata!