Bellotto e Canaletto: l'arte che diventa destino

La storia dell’Arte racconta di straordinari artisti le cui carriere si intrecciano in rapporti allievo-maestro. È il caso di Cimabue e Giotto, Tiziano e Tintoretto, Picasso e José Ortega e ovviamente Canaletto e Bellotto. Bellotto entra nella bottega dello zio nel 1735, a tredici anni, e rimane solo per qualche mese. Apprende rapidamente le nozioni trasmesse da Canaletto e parte alla volta del Nord Europa, approdando prima in Inghilterra e poi a Dresda in Germania. Il rapporto artistico dei due vedutisti, profondamente radicato anche per via del loro legame famigliare, si interrompe proprio durante gli anni di peregrinazione di Bellotto. I due pittori non hanno più contatti e lavorano in autonomia: Canaletto vive e lavora a Venezia, Bellotto dipinge nelle principali corti d'Europa.