Lo studio della luce ha origini molto antiche; ne troviamo traccia nell’antica Cina, con i primi esperimenti sull’immagine capovolta; poi negli studi dell’ottica di Euclide e nel Medio Oriente dove per la prima volta viene teorizzato il “cono ottico”. La camera ottica (detta anche "camera oscura"), viene utilizzata da Leonardo Da Vinci e poi dal famoso astronomo tedesco Keplero. In pittura l’utilizzo della camera ottica apre le porte a una rivoluzione: rende possibile una rappresentazione di città e paesaggio molto più fedele alla realtà, benché sempre idealizzata. Canaletto e Bellotto utilizzano questo strumento per immortalare la bellezza e la posizione degli elementi architettonici e naturali, unendo al loro stile i desideri dei committenti. La camera ottica si rivela molto utile nella produzione di bozzetti preparatori alle opere: Canaletto ricalca l'immagine rovesciata su più fogli, per poi unirli e costruire una rappresentazione panoramica; Bellotto, invece, svolge tutto il lavoro su un unico foglio.
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