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La nascita della Repubblica e la Costituzione repubblicana

Nel referendum istituzionale del 1946 il suffragio fu davvero universale; per la prima volta votarono tutti, uomini e donne maggiorenni, con una partecipazione superiore al 90% degli aventi diritto, ma con un esito, però, meno netto per quanto attiene ai risultati. La Repubblica vinse con un minimo scarto e, se si sommano le preferenze espresse per la Monarchia con le schede nulle e bianche, in pratica ci si trovava di fronte ad una parità; le voci di brogli ed intimidazioni, la distruzione delle schede che impedì il ricalcolo e la Corte di Cassazione investita da numerosi reclami 1 non vi è dubbio che sono il “peccato originale”, il “buco nero” che per sempre s’insinuerà nella nostra storia repubblicana. Per di più, l’Italia risultava già scomposta, con riferimento agli esiti, tra nord repubblicano e sud monarchico.

Il 18 giugno 1946, alle 17:00, la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente i risultati definitivi della consultazione referendaria; il 25 giugno iniziarono i lavori dei Costituenti ed il 28 dello stesso mese costoro elessero Capo provvisorio dello Stato il giurista (di propensione monarchica) Enrico De Nicola. Il 31 gennaio del 1947 la Commissione ristretta (c.d. dei 75) presentò all’Assemblea costituente il progetto di Costituzione definitiva, che fu discusso ed approvato nel corso di 173 sedute plenarie articolo per articolo, ed il 22 dicembre del 1947 nella sua totalità. Il 27 dicembre la Costituzione repubblicana, suprema legge dello Stato italiano, fu promulgata da parte del Capo dello Stato ed il 1 gennaio del 1948 entrò in vigore, a distanza di un secolo dallo Statuto Albertino.

La nostra Carta costituzionale, al vertice della piramide delle fonti del diritto, è dunque una costituzione votata 2, scritta 3, rigida 4, lunga 5.
È costituita da 139 articoli 6, oltre diciotto disposizioni transitorie e finali ed è divisa in tre parti, secondo lo schema seguente:

Schema della Costituzione repubblicana

 

1 Secondo quanto prescriveva l’art. 2 del D. Lt n. 98/1946, la vittoria sarebbe stata conseguita da chi avesse ottenuto la maggioranza degli elettori votanti; ma in tale conteggio sorse il dubbio se andassero inclusi tutti i votanti che si recarono alle urne ovvero soltanto coloro che espressero un voto valido, pertanto senza includere le schede nulle e bianche. Per approfondimenti sul referendum istituzionale e l’Assemblea Costituente: http://www.camera.it/516?conoscerelacamera=118

2 Un esempio di costituzione ottriata è lo Statuto Albertino (lezione n. 7).

3 Le costituzioni non scritte si fondano su insiemi di norme consuetudinarie stratificatesi nel tempo, unitamente a testi legislativi scritti reputati di valore costituzionale, la cui espressione più tipica è quella inglese.

4 Vi sono costituzioni c.d. flessibili perché possono essere modificate dal Parlamento con un normale procedimento legislativo.

5 La Costituzione repubblicana si dice lunga perché contiene una serie norme che regolano i rapporti civili, politici, economici e sociali che affiancano le norme sull’ordinamento dello stato.

6 Testo integrale della Costituzione Repubblicana (con tutte le modifiche intervenute dal momento della sua emanazione) reperibile in: http://www.quirinale.it/qrnw/statico/costituzione/costituzione.htm