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Gli enzimi responsabili del metabolismo delle lipoproteine plasmatiche

Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come le lipoproteine (creare collegamento) hanno la particolare funzione di trasportare i lipidi nel sangue.
Sono suddivise in quatto classi VLDL, IDL, LDL e HDL (creare collegamenti) in base alle dimensioni, densità, forma e contenuto in grassi, alle quali si aggiungono i chilomicroni (creare collegamento).
Qui di seguito vediamo nello specifico gli enzimi che intervengono nella trasformazione delle lipoproteine a livello endoteliale.

  • Lipoproteina lipasi (LPL) (collegamento nel file chilomicroni e VLDL)

E’ responsabile dell’idrolisi dei TG trasportati dai chilomicroni ed alle VLDL, controllando la velocità con cui gli acidi grassi vengono rilasciati ai tessuti per la loro utilizzazione (energetica o di deposito).
Sintetizzata principalmente da:
- muscolo cardiaco
- muscolo scheletrico
- tessuto adiposo
- ghiandola mammaria funzionante

va incontro a modificazioni post-traduzionali alle quali partecipa il fattore di maturazione della lipasi (LMF1, Lipase Maturation Factor).
Una volta matura viene secreta e si àncora alle ramificazioni glucidiche dei proteoglicani della superficie luminale dell’endotelio dei capillari, posizionandosi in modo da legare le lipoproteine circolanti. La corretta glicosilazione è condizione necessaria perché avvenga l’ancoraggio all’endotelio capillare e conseguente legame con le lipoproteine circolanti.
A livello muscolare LPL fornisce gli acidi grassi necessari alla contrazione a seconda delle necessità energetiche ed è espressa maggiormente; a livello del tessuto adiposo favorisce l’accumulo di trigliceridi..
A digiuno la LPL cardiaca è molto attiva, mentre quella del tessuto adiposo è quasi inattiva; viceversa dopo un pasto nel tessuto adiposo l’attività dell’enzima aumenta, mentre diminuisce a livello del muscolo scheletrico. Il tutto è sotto regolazione ormonale. A digiuno l’adrenalina ad esempio è responsabile dell’aumento dell’attività della LPL nei cardiomiociti e della riduzione a livello del tessuto adiposo, viceversa l’insulina ne determina un aumento.
La LPL intravasale viene attivata dall’apo C-II e inibita dagli stessi acidi grassi liberi prodotti dalla sua attività: essi bloccano l’attivazione dell’enzima da parte dell’apo C-II e di conseguenza riducono l’idrolisi dei trigliceridi dei chilomicroni e delle VLDL, adeguando così l’idrolisi alla capacità di utilizzazione degli acidi grassi da parte del tessuto.

  • Lipasi epatica (HL) (collegamento nel file VLDL)

È una glicoproteina sintetizzata dagli epatociti legata ai proteoglicani presenti sulla superficie degli epatociti stessi e delle cellule endoteliali dei capillari sinusoidi del fegato.
Responsabile soprattutto dell’idrolisi dei trigliceridi ancora presenti nelle IDL e nei remnants dei chilomicroni.
Eparina è stata denominata anche fattore di chiarificazione in quanto somministrata via endovena induce il distacco dall’endotelio della HL determinando aumento della sua attività in circolo che porta alla chiarificazione del plasma per dissoluzione dei chilomicroni e delle VLDL. Azione farmacologica comune ad altri glicosaminoglicani solforati.

  • Lecitina:colesterolo aciltrasferasi (LCAT) (collegamento nel file delle HDL)

La maggior parte del colesterolo esterificato ematico origina dalla seguente reazione:
lecitina + colesterolo -> lisolecitina + colesterolo esterificato
catalizzata dalla LCAT.
LCAT catalizza il trasferimento di un acido grasso (acile), in genere saturo o poliinsaturo, dal C2 della fosfatidicolina (lecitina) al colesterolo, formando 2-lisofosfatidilcolina e esteri del colesterolo.
Glicoproteina secreta dal fegato, nel plasma è principalmente associata alle HDL. Le HDL contengono apo A-I e C-I, attivatori della LCAT, dove l’associazione di queste due apoproteine permette nelle HDL l’esterificazione del colesterolo.
I fosfolipidi di superficie delle HDL per azione di LCAT vengono trasformati in lisofosfolipidi e trasferiti sull’albumina, mentre il colesterolo esterificato viene in parte distribuito alle VLDL e LDL che lo porteranno ai tessuti periferici, e in parte resta alle HDL che lo porteranno al fegato.

Quindi: il colesterolo di origine epatica viene immesso in circolo associato alle VLDL in forma libera. Viene esterificato da LCAT e tramite le LDL portato ai tessuti periferici. Tramite le HDL il colesterolo esterificato viene portato a fegato, surrene e gonadi.
Per essere distribuito ed utilizzato a livello dei tessuti il colesterolo deve essere esterificato.
Inoltre LCAT ha un ruolo centrale nel processo di trasporto inverso del colesterolo: processo che vede il suo ritorno al fegato dai tessuti extraepatici.

  • CEPT – Proteina per il trasferimento degli esteri del colesterolo

Proteina plasmatica che svolge l’importante compito di trasferire i lipidi da una lipoproteina all’altra. In particolare CEPT interviene nel trasporto degli esteri del colesterolo associati alle HDL dai tessuti periferici al fegato.