Filippo Tommaso Marinetti nasce il 21 dicembre 1876 ad Alessandria d'Egitto da Enrico Marinetti, un avvocato civilista di Voghera, e Amalia Grolli, milanese, figlia di un professore di lettere. Compie i primi studi presso il collegio dei gesuiti francesi, dove a diciassette anni fonda una rivista giovanile, "Le Papyrus". In questo periodo rischia l'espulsione per aver diffuso a scuola i romanzi “scandalosi” di Émile Zola e decide di terminare gli studi a Parigi. Nel 1894 la famiglia si trasferisce a Milano e nel 1895 Marinetti si iscrive ai corsi di legge all'università di Pavia. Il fratello primogenito, Leone, al quale è particolarmente legato, muore nel 1897 a soli ventidue anni. Termina gli studi a Genova dove si laurea nel 1899. Avvia l'attività letteraria collaborando alla rivista italo-francese "Antologie revue", su cui pubblica in versi liberi Les vieux marins e viene introdotto negli ambienti intellettuali francesi. Nel 1900 decide di dedicarsi completamente alla letteratura e avvia un'intensa attività di declamatore in teatri italiani e francesi: diviene così uno dei primi divulgatori in Italia della poesia romantica e simbolista. Nel 1905 fonda a Milano, insieme a Sem Benelli e Vitaliano Ponti, la rivista internazionale "Poesia", e divulga le prime opere di Gian Pietro Lucini, iniziatore del verso libero in Italia. Nel 1908 scrive l'ode A mon Pégase (tradotta solo nel 1921 col titolo All'automobile da corsa), con cui anticipa il vitalismo meccanico e motoristico dei successivi anni futuristi. Nel 1909 fonda ufficialmente l'avanguardia futurista, pubblicando il 20 febbraio su "Le Figaro" il manifesto fondativo. Da questo momento diventa il promotore, lo scrittore e il poeta principale della nuova avanguardia e la sua attività si lega completamente a quella del movimento. Nel 1910 pubblica in Francia e poi in Italia il romanzo Mafarka il futurista. Al 1912 risalgono L'aeroplano del papa e il Manifesto tecnico della letteratura futurista, il cui esempio più noto è Zang Tumb Tumb, pubblicato nel 1914. Poco dopo si arruola come volontario nella Prima Guerra Mondiale. Sposa nel 1923 Benedetta Cappa, intellettuale e pittrice futurista, dalla quale ha tre figlie, Ala, Vittoria e Luce. Le sue idee anarchiche e anticlericali rendono la sua aderenza al fascismo, almeno in una prima fase, assai controversa. Al ragguardevole archivio di opere marinettiane (manifesti, poesie, epistolari, film e scritti vari) appartengono anche i drammi del “teatro sintetico”, tra cui Energia sessuale, che presenta, per la prima volta in scena, dei personaggi-automi. A sessantasei anni parte volontario nelle guerre d'Etiopia e di Russia. Allineato al fascismo ma ostile alle leggi razziali e al nazismo, si spegne il 2 dicembre 1944 a Bellagio, sul lago di Como.
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