Le rappresentazioni teatrali a Roma avvenivano durante le festività religiose, i Ludi, cioè spettacoli pubblici. La principale ricorrenza era quella dei Ludi Romani in onore di Giove Ottimo Massimo. Inizialmente durante queste festività si svolgevano solo competizioni agonistiche; in seguito, nel 365 a.C., venne introdotto uno spettacolo di danza etrusca con accompagnamento di flauti, come danza di ringraziamento al dio dopo un'epidemia. Più tardi fu introdotta la "fabula atellana", una rappresentazione scenica di origine campana a carattere comico e irrisorio con maschere e personaggi fissi e stereotipati. Nel 240 a.C. si ha la prima messa in scena di un'opera teatrale, un dramma di Livio Andronico. Nel III secolo a.C. i ludi aumentarono, con l'aggiunta dei Ludi Plebei, Ludi Apollinares e dei Ludi Megalenses.
La struttura del teatro romano era temporanea e rimase tale fino al I secolo a.C. con la costruzione del primo teatro in muratura, il teatro di Pompeo, nel 50 a.C.. Inizialmente quindi il teatro romano era costituto da una semplice gradinata in legno ed era caratterizzato, rispetto a quello greco, dall'assenza dell'orchestra, area circolare in cui si svolgeva l'azione del coro. Gli attori erano tutti maschi e per lo più schiavi o liberti.
Il teatro romano subì profondamente l'influenza del teatro greco, tanto che si crearono due sottogeneri di tragedia e commedia: quelle di ambientazione greca e quelle di ambientazione romana. La commedia di ambientazione greca era la "palliata", quella romana "togata", era una divisione in base alle veste indossate dagli attori, il pallio, mantello greco e la toga, abito romano. La tragedia di ambientazione greca invece era chiamata "cothurnata", dalle calzature indossate dagli attori, cothurni, mentre quella romana era chiamata praetexta.
In collaborazione con VidLab (www.vidlab.it)
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