Introduzione alle opere di Plauto e distinzione in cinque categorie di commedia.
Nelle commedie della beffa (Bacchides, Curculio, Epidicus, Mostellaria, Persa) l'organizzazione dell'inganno da parte dei servitori rappresenta il fulcro dell'intreccio; le vittime sono solitamente il pater familias o il lenone (il protettore delle prostitute).
In quelle che vedono padre e figlio rivali in amore (Asinaria, Casina, Mercator), l'oggetto del desiderio è una giovane fanciulla portata dal figlio che fa perdere la testa al padre anziano. Quest'ultimo si rende ridicolo cercando di conquistarla e fallisce ogni suo tentativo.
Le commedie romanzesche (Captivi, Cistellaria, Poenulus, Rudens, Stichus, Trinummus, Vidularia) narrano le vicende di personaggi costretti a vivere lontani da casa in condizione di schiavitù. Il felice scioglimento del dramma generalmente avviene con l'agnizione, e quindi con il riconoscimento dell'origine libera dei protagonisti, che possono così fare ritorno a casa.
L'intreccio delle commedie degli equivoci (Amphitruo, Menaechmi) ha origine dall'incontro di due protagonisti identici e, quindi, dall'inevitabile confusione che la loro somiglianza genera negli altri personaggi. Come nelle commedie romanzesche, lo scioglimento dell'intreccio avviene grazie all'agnizione.
L'ultima categoria è quella delle commedie di carattere (Aulularia, Miles gloriosus, Pseudolus, Truculentus), nelle quali acquista molta importanza il personaggio negativo: Plauto ne fa emergere gli aspetti peggiori, esasperandoli in maniera irreale.
In collaborazione con VidLab (www.vidlab.it)
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Relatori
Tito Maccio Plauto: spiegazione e riassunto delle commedie
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