Un Comune è partecipato quando permette ai cittadini di contribuire alle decisioni pubbliche. Partecipazione significa infatti dare più potere alle comunità locali e incoraggiare le persone ad assumere un ruolo attivo nella propria comunità. La partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche non si pone quindi come un’opzione etica ma rappresenta un vero e proprio requisito operativo per far sì che le amministrazioni agiscano in modo ponderato ed efficace. La partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica è il cuore della nostra accountability e trova fondamento nel quarto comma dell’articolo 118 della Costituzione italiana in base al quale “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà".
Perciò un Comune è partecipato quando sposa la filosofia della democrazia partecipativa che si colloca tra la democrazia rappresentativa (partecipazione come rappresentanza politica) e la democrazia diretta (poteri decisionali direttamente nelle mani dei cittadini che possono esprimersi con alcuni strumenti speciali, come ad esempio il referendum). Nella democrazia partecipativa il Comune si mette sul nostro stesso piano e accetta di cambiare opinione nel caso in cui le nostre argomentazioni risultino convincenti. In questi casi si dice che la discussione avviene secondo il metodo deliberativo, che è lo strumento principale della democrazia partecipativa e richiede che gli interlocutori accettino di cambiare opinione nel momento in cui gli argomenti altrui dovessero dimostrarsi convincenti.
Ecco dunque che la democrazia partecipativa permette di ascoltare il punto di vista di tutti e dare voce all’intelligenza collettiva. L’intelligenza collettiva è la capacità di una comunità di elaborare decisioni e di risolvere problemi, attraverso la collaborazione e l’innovazione. Per prendere decisioni complesse è infatti necessario disporre di un elevato numero di informazioni e riuscire a maneggiarle in un breve lasso di tempo; il processo è perciò complicato e bisogna anche tener conto che il dialogo e l’accettazione delle opinioni altrui non sono esiti a cui gli uomini tendono spontaneamente, specie nelle dinamiche di gruppo, per questi motivi sono necessarie tecniche di facilitazione per accompagnare i processi di democrazia partecipativa.
Il nostro Comune non può gestire da solo tutta l’informazione che gli servirebbe per decidere bene, ciò che conta è che condivida con noi un po’ di quell’informazione e sappia dare risposte alle osservazioni dei suoi cittadini, per esempio ascoltando le loro idee, creando una linea diretta tra cittadini e funzionari, alimentando forum di discussione, definendo spazi e modi di partecipazione e dialogo a favore dell’intelligenza collettiva.
Una strada possibile è chiedere al nostro Comune di farsi aiutare dal web. Grazie alle nuove tecnologie dell’informazione infatti le relazioni tra Pubblica Amministrazione e cittadino possono tendere sempre più a un processo di collaborazione reale. La via del web, i piani partecipati di riqualificazione territoriale, il bilancio partecipativo, l’adozione delle giurie civiche, sono tutte forme di democrazia partecipativa. Le forme di partecipazione richieste a un Comune “accountable” sono dunque quelle di concreto coinvolgimento dei cittadini nella presa di decisioni pubbliche.
Altre esperienze di Open Government e Open Data in Italia che vale la pena citare sono:
Comuni-chiamo – sistema che permette ai Comuni di ridurre costi e tempi di gestione delle segnalazioni riportate dai cittadini, permettendo a questi ultimi di essere costantemente aggiornati sullo stato delle stesse.
Decoro Urbano – strumento open source che permette ai cittadini di presentare e condividere segnalazioni al Comune tramite smartphone, grazie ad un’applicazione scaricabile gratuitamente, o attraverso il profilo Facebook.
Airesis – sistema sperimentale di Open Source e-democracy che, tramite una serie di passaggi intuitivi, permette all’utente di sviluppare le proprie proposte e individuare soluzioni condivise con gruppi già esistenti.
PartecipaMi – nata dalla collaborazione tra Fondazione RCM e il Laboratorio di Informatica Civica dell’Università Statale di Milano, questa iniziativa permette una relazione informata fra cittadini e consiglieri di amministrazione.
ePart – servizio online che facilita l’interazione tra cittadino e Amministrazione comunale fornendo, attraverso l’applicazione per smartphone o la form online, una modalità pratica e veloce di segnalazione di eventuali disagi e disservizi, che prevede anche l’utilizzo di foto e mappe online.
Iris – sistema promosso dal Comune di Venezia per consentire ai cittadini di segnalare problemi di manutenzione urbana. Ogni segnalazione viene inviata all’ufficio competente e può essere votata da tutti gli utenti.
Piattaforma Bilancio Partecipativo – sistema sperimentale del Comune di Cascina sviluppato dal Centro Studi Democrazia Partecipativa che permette di facilitare la gestione di un bilancio partecipativo tramite strumenti online.