Spiegazione delle prime forme della cultura orale latina, ricordate dalla tradizione: i carmina e il saturnio.
I carmina religiosi sono i soli di cui abbiamo conoscenza diretta, grazie ad alcuni testi giunti fino a noi. Essi erano preghiere pronunciate in ricorrenza di feste e cerimonie religiose per richiedere l'intervento del dio, invocato attraverso formule e riti prestabiliti, affinchè risolvesse problemi pratici.
Il Carmen Saliare era recitato dal collegio dei Salii durante una danza in onore di Marte che si teneva ogni anno nel mese di marzo; il Carmen Arvale era, invece, recitato dalla confraternita degli Arvali per favorire il raccolto; il Carmen Lustrale, infine, veniva recitato dal pater familias in occasione della "lustratio" (purificazione sacerdotale), processione in cui si chiedeva un raccolto abbondante.
Altro genere di carmina erano i cosiddetti Carmina Convivalia, recitati durante i banchetti, in cui venivano ricordate le imprese eroiche delle nobili famiglie romane. I Carmina Triumphalia, infine, erano canti dei soldati durante i trionfi, a carattere scherzoso.
Altre forme preletterarie in lingua latina sono: le Laudationes funebres, iscrizioni tombali a carattere elogiativo del defunto; i Fescennini, versi licenziosi associati alla città etrusca di Fescennium e alle feste rurali con funzione apotropaica; i Ludi Scaenici, antica forma teatrale legata alla celebrazione dei ludi romani in onore di Giove.
La Fabula Atellana era una forma teatrale di genere popolare, diffusasi dalla città di Atella a Roma. Si basava su una sorta di canovaccio tradizionale, che comportava maschere fisse e ricorrenti e un intreccio scenico ricco di equivoci.
In collaborazione con VidLab (www.vidlab.it)
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