Con tale espressione intendiamo l’assetto organizzativo, la ripartizione delle funzioni dello Stato (legislativa, esecutiva, giudiziaria) tra gli organi costituzionali e le relazioni tra esse esistenti.
La distinzione di base è tra monarchia 1 e repubblica 2.
La monarchia nel proprio excursus storico ha assunto differenti articolazioni:
1 – MONARCHIA ASSOLUTA 3 – è la forma di governo propria dello Stato assoluto.
2 – MONARCHIA COSTITUZIONALE PURA 4 – la sovranità è distribuita tra il Re e gli altri organi dello Stato (separazione dei poteri), secondo norme stabilite da una Carta costituzionale.
3 – MONARCHIA COSTITUZIONALE PARLAMENTARE 5 – il Re non è detentore di poteri effettivi, in quanto “regna, ma non governa”. Il potere esecutivo deve godere della fiducia del Parlamento.
Da questa ripartizione operata sulle monarchie si è operata successivamente quella per le repubbliche:
1 – REPUBBLICA PARLAMENTARE 6 – Il Presidente della Repubblica che è Capo dello Stato è eletto, per un periodo di tempo determinato, dal Parlamento, il quale assume un ruolo centrale negli equilibri istituzionali, concedendo e revocando la fiducia all’organo esecutivo.
2 – REPUBBLICA PRESIDENZIALE 7 – Il Capo dello Stato viene eletto dal popolo ed è titolare anche del potere esecutivo, che, pertanto, non ha più responsabilità politica nei confronti del Parlamento. Il ruolo di supremazia viene traslato da quest’ultimo al Presidente e la conseguenza è una marcata distinzione istituzionale tra Governo e Parlamento.
3 – REPUBBLICA SEMI-PRESIDENZIALE 8 – si differenzia dal modello precedente in quanto il potere esecutivo è esercitato sia dal Presidente, eletto direttamente dal popolo, che dal Governo, che quindi deve godere della fiducia anche del Parlamento (c.d. doppio rapporto fiduciario).
4 – FORMA DI GOVERNO DIRETTORIALE 9 - in cui il Parlamento (c.d. Assemblea federale) elegge il Governo (c.d. Consiglio federale). Tra i due organi non vi è un rapporto formale di fiducia, bensì una più rigida separazione dei poteri.
1 Forma di governo secondo cui il Capo dello Stato è un Re, soggetto non rappresentativo della volontà popolare, legittimato per via solitamente ereditaria.
2 In età moderna, forma di governo in cui il potere politico è esercitato da un Presidente della Repubblica (Capo dello Stato) o da un'assemblea rappresentativa, con mandato temporaneo e non secondo criteri dinastici.
3 C.d. assetto monistico.
4 C.d. assetto dualistico (la sovranità non si ritrova esclusivamente in capo al Re, ma viene distribuita tra questi ed un’assemblea rappresentativa, il Parlamento). L’esempio è nell’ordinamento costituzionale sabaudo introdotto dallo Statuto Albertino e nella monarchia inglese successiva alla "Gloriosa rivoluzione", con l’approvazione nel 1689 della Dichiarazione dei diritti, Bill of Rights, ove il potere della Corona cessò di essere illimitato; difatti il Re dovrà cedere il potere legislativo, conservando quello esecutivo, esercitato solitamente attraverso un Governo da lui nominato.
5 Si ebbe in Inghilterra, a seguito di alcune leggi fondamentali: Petition of right, Bill of rights, Act of Settlement.
6 L’Italia è una repubblica parlamentare.
7 Gli Stati Uniti sono una repubblica presidenziale fin dal 1787, anno in cui si riunì la Convenzione di Filadelfia che approvò la Costituzione federale. Il modello si è poi esteso in America Latina ed in Africa. Storicamente rappresenta la traduzione della monarchia costituzionale inglese nel contesto americano.
8 Es. la Costituzione francese del 1958 (V repubblica)
9 Es. forma di governo tipica della Confederazione Elvetica. Il governo è costituito in forma di “direttorio”.