Spiegazione e commento dei "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio" di Niccolò Machiavelli, a cura di Alessandro Mazzini.
Come Il Principe, anche quest'opera è ispirata dalla crisi politica degli Stati italiani e dal desiderio di comprenderne le ragioni, alla luce della storia della Repubblica romana, presentata da Machiavelli come il limite dell'ideale politico a cui occorre guardare.
I Discorsi si configurano, pertanto, come una vera e propria meditazione sulla decadenza in Italia:
mentre la scrittura de Il Principe era guidata dalla volontà di riscatto (pur riconoscendo le difficoltà implicite in questo compito "extraordinario"), i Discorsi vogliono offrire un'analisi più ampia e approfondita delle problematiche legate all'organizzazione e al mantenimento degli Stati, con una minore urgenza di drammaticità d'azione.
Centrale è il tema della legislazione romana; l'indagine dei Discorsi fa molta attenzione agli "ordini" e agli "umori", cioè le classi sociali che spesso entrano in conflitto tra di loro, analizzando come Roma abbia saputo- in entrambi i casi- elaborare un modello di azione politica inimitabile (sia per quanto riguarda il piano legislativo, sia per quanto riguarda la capacità di sfruttare i conflitti stessi per ottenere un progresso in termini di libertà e di civiltà, intesa come ordine fondato sulle leggi).
Il fatto che l'opzione di quest'opera sia a favore di una repubblica come regime ideale, non deve stupire: Il Principe, infatti, non è orientato alla ricerca di uno stato ideale, ma di un'azione d'emergenza per contrastare la crisi. La forma statale della repubblica è spesso elogiata da parte di Machiavelli come portatrice di maggior vita e garanzia di un'esistenza più piena e umana, cioè più in linea con la dignità e, soprattutto, i desideri dell'uomo.
Alessandro Mazzini è professore di Greco e Latino presso il Liceo Classico Manzoni. Si è laureato in Letteratura Greca con il professore Dario Del Corno presso L'Università degli Studi di Milano. Ha collaborato con riviste di divulgazione culturale e ha insegnato per 10 anni Lingua e Letteratura Italiana e Lingua e Letteratura Greca presso il Liceo della Scuola Svizzera di Milano. Dal 2001 è ordinario di Italiano e Latino nei Licei e dal 2003 ordinario di Greco e Latino al Liceo Classico.
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