Dopo la riflessione sulla ricerca della Verità, sulla conoscenza umana (come nel “mito della caverna”) e sul mondo delle idee, Platone si dedica al problema della politica (in particolar modo, in relazione all’ingiusta condanna di Socrate). L’individuazione di un criterio di “giustizia” universale sta alla base di tutto il pensiero platonico, e trova espressione soprattutto nella Repubblica, un dialogo in cui Socrate esprime - contro le tesi relativistiche di Trasimaco - la propria teoria politica, basata sulla tripartizione dell’anima (anima concupiscibile, anima volitiva, anima razionale).
Nel governo dello Stato, ai lavoratori (anima concupiscibile) spetterà sviluppare il principio della temperanza, ai guerrieri difensori dello Stato (anima volitiva) la virtù del coraggio, ai governanti (anima razionale) toccherà il primato della saggezza. E i filosofi devono raggiungere l’idea somma, il Bene, per poi tradurla in giustizia politica.
Francesco Pala, nato a Nuoro, vive a Olbia. Laureato in filosofia, giornalista professionista, lavora come docente della scuola secondaria superiore. Dirige la rivista filosofica "Giornale critico di storia delle idee". Ha all'attivo la pubblicazione di due romanzi, Rosso a cinque punte (2011) e Io della vita non so nulla (2014). Cura un blog di letteratura e filosofia (http://francescopala.wordpress.com/).