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I pronomi possessivi

Il pronome possessivo


I pronomi (e aggettivi) possessivi 1 si usano per specificare di chi sia il possesso della persona, cosa, animale o entità astratta che è espressa dal nome che sostituiscono. Per questa loro caratteristica, i pronomi possessivi (come i relativi aggettivi) sono in stretta correlazione con i pronomi personali soggetto e complemento.

Volendo riassumere in uno schema:

 

  Singolare Plurale
Prima persona singolare mio (m.);
mia (f.)
miei (m.);
mie (f.)
Seconda persona singolare tuo (m.);
tua (f.)
tuoi (m.);
tue (f.)
Terza persona singolare

suo (m.);
sua (f.)

suoi (m.);
sue (f.)
Prima persona plurale nostro (m.);
nostra (f.)
nostri (m.);
nostre (f.)
Seconda persona plurale vostro (m.);
vostra (f.)
vostri (m.);
vostre (f.)
Terza persona plurale loro (m. e f.) loro (m. e f.)

 

Tra gli esempi che si possono fare:

La mia università è più lontana della tua;
Casa tua è più grande della sua;
Non ci serve il computer, abbiamo portato il nostro;
Abbiamo dimenticato il caricabatterie, possiamo usare il vostro?;
Il mio divano è più nuovo del loro.

Da notare che quando usiamo i pronomi possessivi dobbiamo sempre premettervi un articolo o una preposizione articolata. Da ricordare poi l’uso e le funzioni del pronome proprio, che può svolgere il compito di:

  • rafforzativo del pronome possessivo (a cui viene sempre posposto), in particolar modo di quelli di terza persona; ad esempio:

    Gliel’ho sentito dire con la sua propria voce.

  • sostitutivo dei pronomi di terza persona singolare e plurale, a patto che il relativo pronome sia riferito al soggetto della frase; ad esempio:

    Ho svolto il mio dovere, e Matteo ha fatto il proprio (cioè il dovere “suo di lui”, di Matteo stesso: in questo caso la sostituzione è possibile);
    Matteo ha svolto il proprio lavoro e poi ha aiutato Carlo a terminare il suo (cioè il lavoro di Carlo: in questo caso la sostituzione non è possibile).

 

Tra gli usi particolari dei pronomi possessivi c’è il caso in cui essi sono utilizzati come sostantivi in espressioni convenzionali, come quando indicano: 

  • Al maschile plurale, i genitori: “I miei andranno in ferie a luglio”
  • Alla prima persona maschile plurale - spesso in modo scherzoso o ironico - i compagni, gli alleati o i propri salvatori: “Arrivano i nostri!”
  • Al femminile singolare, la proprie idee od opinioni (“gli ho detto la mia”) oppure nello scambio epistolare (privato o ufficiale) la lettera stessa (“Gentile Assessore, con questa mia [sottointeso: lettera, comunicazione] desidero segnalarLe…”)
  • Espressioni di augurio convenzionali (“alla tua!”; “alla vostra!”)
  • Al femminile plurale, l’atteggiamento e le azioni tipiche di una persona, ben conosciuta dagli interlocutori (“Gianni ne avrà sicuramente combinata una delle sue!”)
  • Alla terza persona singolare, il comportamento riservato o timido di qualcuno (“È una persona che sta sempre sulle sue…”).

1 Per esempio, se diciamo: “Il tuo cane è più scalmanato del mio”, tuo ha funzione di aggettivo possessivo ed è coordinato con il nome cane, mentre mio, che lo sostituisce, ha funzione di pronome possessivo.

Testo su Italiano

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