ITACA, ovvero “Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale”, è un’associazione senza fini di lucro con l’obiettivo di attivare azioni e iniziative condivise dal sistema regionale, per promuovere e garantire un efficace coordinamento tecnico tra Regioni e Province autonome, enti locali e operatori del settore. Organo tecnico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ITACA ha tra le proprie finalità la promozione e lo sviluppo della trasparenza nel ciclo degli appalti e delle concessioni pubbliche, la definizione di procedure qualificate per l'affidamento degli stessi, l’introduzione di criteri qualitativi nell'amministrazione pubblica, la promozione e diffusione delle buone pratiche nei servizi e nei lavori pubblici, con un occhio di riguardo per i principi della sostenibilità ambientale.
Il compito di ITACA è davvero sensibile in Italia; si tenga presente che, mediamente, il volume di investimenti pubblici per lavori, servizi e forniture nell’arco di un anno è pari a una cifra di circa 100 miliardi di euro. Perciò il committente pubblico, spendendo queste risorse per conto dei cittadini, ha obbligo di rispettare alcune basilari regole, come contrastare la presenza di imprese controllate dalla criminalità organizzata. Le norme antimafia riguardano prevalentemente il sistema del subappalto, cioè la situazione in cui un'impresa di costruzione ricorre al subcontratto di nolo di macchine operatrici che servono per effettuare il lavoro pubblico richiesto. L'amministrazione che volesse effettivamente verificare l'andamento della subcontrattazione può farlo applicando l’articolo 118 comma 11 del D.Lgs 163/2006. Si noti però che questa norma puntualmente disapplicata da tutti gli appaltatori in tutti gli appalti pubblici, a Palermo e a Catania come Milano e a Torino. In tal senso, il protocollo ITACA “Cantiere trasparente” consentirebbe di realizzare la trasparenza su tutto il ciclo del contratto pubblico.
Ivan Cicconi, dopo una lunga esperienza di amminstrazione di aziende pubbliche e private, è considerato fra i maggiori esperti italiani di contratti ed infrastrutture pubbliche. Oltre a ricerche e saggi nel corso degli anni, di particolare rilievo è il suo contributo allo studio delle strutture contrattuali e finanziarie per le grandi opere e dei meccanismi di penetrazione delle organizzazioni mafiose nel sistema degli appalti, con un'attenzione specifica per i sistemi di corruzione. Dal 1996 è direttore di ITACA (Associazione nazionale senza fini di lucro per la Innovazione e la Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale), organo tecnico della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome. Dal 2013 è Membro del Comitato regionale per la trasparenza degli appalti e la sicurezza nei cantieri.