il sogno
Quale ruolo hanno i sogni e la loro interpretazione psicoanalitica nel libro?
il 16 Giugno 2015, da Carlotta Brovedani
Ciao Carlotta, il sogno ha una funzione molto importante nella “Coscienza di Zeno” sotto un duplice aspetto: quello dei sogni effettivamente fatti dal protagonista e quelli costruiti ad arte da Zeno per farsi beffe del Dottor S. (come quelli che si possono leggere nell’ultimo capitolo: https://library.weschool.com/lezione/coscienza-di-zeno-svevo-grande-guerra-8-5628.html). Tra quelli del primo tipo, ce ne sono alcuni che sono una chiara chiave di lettura (almeno apparentemente) per la “malattia” del protagonista. Il capitolo terzo, quello sulla morte del padre ( https://library.weschool.com/lezione/svevo-coscienza-di-zeno-morte-capitolo-4-5564.html), è collegato ad un sogno di Zeno in cui egli inverte il proprio ruolo con il dottor Coprosich, che nella realtà aveva insistito per applicare delle sanguisughe al padre morente, mentre il protagonista si era rifiutato. Questo ribaltamento di ruoli serve esplicitamente per ribaltare su altri il proprio senso di colpa, soprattutto dopo lo “schiaffo” ricevuto dal genitore appena prima di spirare. Altrove, nel capitolo sesto ( https://library.weschool.com/lezione/coscienza-di-zeno-amore-5633.html), la relazione adulterina di Zeno con Carla Greco è materiale per un altro sogno, in cui il protagonista mangia il collo dell’amante, che non mostra dolore, e ne offre un boccone alla moglie Augusta, in un tentativo di riappacificazione (sappiamo che dopo ogni incontro con Carla, come ogni dopo sigaretta, Zeno si ripromette di smettere e di troncare la relazione). E anche durante la malattia di Ada (capitolo settimo: https://library.weschool.com/lezione/svevo-freud-suicidio-5642.html) Zeno sogna di trovarsi con la donna amata (Ada, appunto) ma di sentirsi minacciato dalla figura di un vecchio che, pur avendo la fisionomia del medico Karl von Basedow, ricorda molto il padre del protagonista. In tutto questo, va tenuto presente che Zeno è uno di quei “narratori inattendibili” da prendere con le pinze, quindi anche la sua confessione psicoanalitica e il suo rapporto con il dottor S. non sono affatto neutri e interpretabili secondo un singolo punto di vista. Se vuoi approfondire i complessi rapporti tra Svevo e Freud (qui il nostro corso: https://library.weschool.com/corso/psicoanalisi-sigmund-freud-io-es-superio-7214.html) ti consiglio un saggio dello stesso Svevo (“Soggiorno londinese”, 1927) in cui l’autore analizza il suo rapporto con la psicoanalisi freudiana e uno studio del critico Mario Lavagetto sul capovolgimento dei principi freudiani nel romanzo di Svevo (“La cicatrice di Montaigne. Sulla bugia in letteratura”, Torino, Einaudi, 1992). Sull’argomento specifico c’è anche questo saggio: http://www.raco.cat/index.php/QuadernsItalia/article/viewFile/129458/178841 Spero di aver risposto alla tua domanda, un saluto e buona giornata! :)
Grazie mille, la risposta mi è stata di grande aiuto. - Carlotta Brovedani 25 Giugno 2015
Prego, buona giornata! - luca ghirimoldi 25 Giugno 2015