L'armatura di Clorinda

Salve, mi è stato sollevato un dubbio, il cambio di colore dell'armatura di Clorinda potrebbe avere un significato profondo e,volendo, religioso? Tipo la finale consapevolezza dell'errore di essere stata dalla parte sbagliata fino alla cruciale lotta contro Tancredi, da portarla così alla conversione?


il 01 Luglio 2015, da Lidia De Mauro

luca ghirimoldi il 02 Luglio 2015 ha risposto:

Ciao Lidia, l’interpretazione mi pare attendibile; ti segnalo anche questo video dedicato proprio a Tancredi e Clorinda (e al rapporto autobiografico con Tasso stesso): https://library.weschool.com/lezione/commento-gerusalemme-liberata-tasso-tancredi-clorinda-1920.html. Va detto che nell’episodio, che è centrale nella narrazione della “Liberata”, confluiscono molti elementi diversi. In tutto il passo assistiamo ad uno scivolamento dal piano di realtà (la narrazione della sortita notturna di Clorinda e Argante contro la torre mobile dell’esercito cristiano) a quello figurato, cioè all’inscindibile rapporto tra Amore e Morte simboleggiato dal duello fatale tra Tancredi e la guerriera pagana. La scelta di Clorinda (indossare un’armatura nera a scopo mimetico, che Tasso ci avvisa essere un “triste presagio” di quel che accadrà) è una premessa melodrammatica di questo tipo: quello che apparentemente è solo un trucco bellico si rivelerà l’elemento che inganna Tancredi, portandolo a uccidere la donna che ama. Tasso sfrutta con grandissima abilità narrativa questo elemento, incrementando ottava per ottava la tensione e la suspense e rimanendo sempre ambiguo sul senso reale da dare al duello tra i due guerrieri. La narrazione ha sempre un sottofondo erotico-sessuale, a partire dall’ottava 53, quando si apre lo scontro (ottava 53, vv. 5-8: “E impugna l’uno e l’altro il ferro acuto, | ed aguzza l’orgolgio e l’ire accende; | e vansi a ritrovar non altrimenti | che duo tori gelosi e d’ira ardenti”). Il “furor” amoroso dei due guerrieri amanti fa dimenticare loro anche le regole della cavalleria (ottava 56, v. 7: “infelloniti e crudi”) poiché entrambi sono guidati dallo “sdegno” (ottava 56, v. 1) e dalla ricerca di “vendetta”. Il tema dell’Amore-Morte, che è un topos ( https://library.weschool.com/definizione/topos.html) della tradizione occidentale, è particolarmente evidente nell’ottava 57, dove Tancredi e Clorinda sono sia due avversari coinvolti in un duello mortale che due amanti che non riescono a soddisfare il loro amore (vv. 1-4: “Tre volte il cavalier la donna stringe | con le robuste braccia, ed altrettante | da que’ nodi tenaci ella si scinge, | nodi di fero nemico e non d’amante”). La scena è quindi una metafora dell’incomunicabilità tra gli amanti o quantomeno della drammatica impossibilità di confessare i proprir sentimenti intimi: il tutto è sottolineato - con un’ulteriore sfumatura drammatica - dal fatto che alle ottave 60-61 Tancredi e Clorinda sembrano quasi sul punto di rivelarsi la reciproca identità, ma la guerriera pagana rifiuta sprezzantemente, suscitando l’ira di Tancredi (come dire che la legge della violenza ha la meglio sulla sincerità della passione). Il culmine del pathos ( https://library.weschool.com/definizione/pathos.html) arriva allora alle ottave 64-66, alla morte di Clorinda. Il momento in cui la spada di Tancredi trafigge il petto della donna è reso con una scena di grande efficacia (forse la migliore di tutto il poema), in cui la metafora sessuale è particolarmente esplicita, ma al tempo stesso stemperata dal tono languido e dolente della scena: “Spinge egli il ferro nel bel sen di punta | che vi s’immerge e ‘l sangue avido beve; | e la veste, che d’or vago trapunta | d’or vago trapunta | le mammelle stringea tenera e leve, | l’empie d’un caldo fiume. Ella già sente | morirsi, e ‘l piè le manca egro e languente” (ottava 64, vv. 3-8). Il tono di queste ottave, in cui ormai il dramma s’è compiuto, contrasta molto bene col tono crudo delle espressioni e delle metafore guerresche dei versi precedenti e si avvale anche di una citazione intertestuale nascosta, ovvero alla morte della vergine guerriera Camilla, come viene descritta da Virgilio nel libro XI (vv. 803-804: “hasta sub exsertam donec perlata papillam | haesit virgineumque alte bibit acta cruorem”) dell’Eneide. Il cambio tonale è evidente nelle due ottave successive, che descrivono la conversione di Clorinda morente: quest’ultima si rivolge a Tancredi con l’appellativo di “Amico” (ottava 66, v. 1), riconoscendo amaramente la vittoria; l’eroe cristiano le impartisce il battesimo, ma pure rimane sconvolto dalla scoperta tremenda, come sottolinea dal forte enjambement ( https://library.weschool.com/definizione/enjambement.html) e dal polisindeto: “La vide, la conobbe, e resto senza | e voce e moto. Ahi vista, Ahi conoscenza!”. Nell’episodio, è da sottolineare l’uso diffuso di figure retoriche basate sulla contrapposizione o sulla ripetizione, come chiasmi ( https://library.weschool.com/definizione/chiasmo.html) ossimori ( https://library.weschool.com/lezione/figure-retoriche-ossimoro-definizione-pronuncia-letteratura-italiana-12425.html), anafore ( https://library.weschool.com/definizione/anafora.html) e parallelismi ( https://library.weschool.com/definizione/parallelismo.html), che traducono sul piano formale l’amore impossibile tra Tancredi e Clorinda. Rilevante anche il ruolo assunto da Tasso stesso, che, per sottolineare ulteriormente il patetismo della scena, interviene per commentare gli eventi (come tra l’ottava 58-59, quando preannuncia a Tancredi l’inutilità di ogni orgoglio e ogni superbia). Si tratta di un atteggiamento ben diverso dall’equilibrio e dall’ironia di Ariosto nelll’Orlando furioso ( https://library.weschool.com/lezione/orlando-furioso-ludovico-ariosto-trama-riassunto-per-canti-personaggi-orlando-rinaldo-9426.html). Se vuoi, qui c’è un confronto tra i due autori: https://library.weschool.com/lezione/ariosto-e-tasso-confronto-critico-tra-i-due-autori-1918.html Un saluto, buona giornata! :)