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Gli aggettivi possessivi

Tra i diversi tipi di aggettivi determinativi, gli aggettivi possessivi precisano a chi appartiene la cosa, persona, animale o entità astratta a cui il nome fa riferimento. Ad esempio:

Il mio banco è sporco;
Il suo cane è buonissimo;
Mia sorella è andata a studiare all’estero;
La nostra libertà non può essere scambiata con nessuna somma di denaro.

Le forme del pronome possessivo, in italiano, sono identiche a quelle dei corrispettivi pronomi possessivi, come si può vedere nello schema:

 

  Singolare Plurale
Prima persona singolare mio (m.);
mia (f.)
miei (m.);
mie (f.)
Seconda persona singolare tuo (m.);
tua (f.)
tuoi (m.);
tue (f.)
Terza persona singolare

suo (m.);
sua (f.)

suoi (m.);
sue (f.)
Prima persona plurale nostro (m.);
nostra (f.)
nostri (m.);
nostre (f.)
Seconda persona plurale vostro (m.);
vostra (f.)
vostri (m.);
vostre (f.)
Terza persona plurale loro (m. e f.) loro (m. e f.)

 

Com’è logico, il pronome possessivo concorda in genere e numero con il relativo sostantivo, e l’unica forma invariabile è quella della terza persona plurale. Da tenere però presente che, nei casi dei pronomi di terza persona singolare, essi dipendono anche dal nome del possessore; c’è infatti differenza se il possessore è singolo (e in questo caso si usano suo, sua, suoi, sue come nella frase: “Matteo mi ha ospitato spesso a casa sua.) oppure se sono più di uno (e in questo caso si deve utilizzare loro: “I miei amici mi hanno ospitato spesso a casa loro”).

Tra le particolarità dell’aggettivo possessivo, vanno segnalati gli usi di “proprio” e di “altrui”:

  • Proprio e le sue forme declinate (propria, propri, proprie) possono sostituire gli aggettivi possessivi di terza persona suo, sua e loro ma solo nei casi in cui ci sia identità tra il soggetto e il possessore. In generale, proprio rafforza l’idea di possesso espressa dall’aggettivo. Ad esempio:

    Carlo ha promesso a Matteo che leggerà subito il suo libro. (Suo è riferito a Matteo, e non al soggetto della frase, che è Carlo).
    Carlo ha prestato a Matteo il proprio libro preferito (Proprio è riferito a Carlo, e c’è identità tra il soggetto della frase e il possessore del libro).

    Utilizzare proprio è obbligatorio nelle frasi con un verbo impersonale (“Bisogna lottare per raggiungere i propri obiettivi”) oppure nei casi in cui l’utilizzo di suo potrebbe causare dubbi o ambiguità:

    Giuseppe ha portato a Marco i suoi libri (i libri potrebbe essere sia di Giuseppe sia di Marco);
    Giuseppe ha portato a Marco i propri libri (i libri sono senza dubbio di Giuseppe).

  • Altrui è un aggettivo invariabile, da utilizzare quando si vuol indicare un possessore non meglio definito, ma sempre costituito da una persona fisica; ad esempio:

    Non bisogna farsi gli affari altrui.

Testo su Italiano

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