Un piccolo contributo al progetto: lettura di un passo tratto dal Sistema della Moda di Roland Barthes. Per riflettere e - perché no - per lasciarsi incuriosire da questo autore.
Roland Barthes (1915-1980) è stato uno dei filosofi francesi più influenti della seconda metà del Novecento. Annoverato tra i padri dello Strutturalismo, ha dedicato buona parte della sua carriera accademica alla fondazione della semiologia, quella disciplina il cui oggetto di studio è il segno, già postulata da Ferdinand de Saussure (1857-1913) ma che solo con Barthes trova la sua piena formulazione teorica. Autore eclettico, Barthes si occupa non solo di problemi legati alla linguistica "accademica" (o propriamente detta), ma si interessa anche di moda, teatro, cinema, musica, pittura, politica e soprattutto letteratura. Il discorso inaugurale della cattedra di Semiologia, da lui tenuto nel gennaio del 1977 al Collège de France, può forse essere definito la sintesi del suo pensiero, nonché il manifesto della semiologia stessa. Tra le sue opere più importanti si ricordano gli Elementi di semiologia (1964), L'impero dei segni (1970), Mythologies (1970, in Italia come Miti d'oggi, 1975), L'ovvio e l'ottuso (1982), e, appunto, Sistema della moda (1967). In quest'opera, con la raffinatezza di tutti i suoi strumenti semiologici calati "in situazione", Barthes analizza metodologicamente il campo di comunicazione della "moda". Quest'ultima, nella prospettiva di Barthes, si rivela tutt'altro che un àmbito futile e secondario della nostra vita, ma spicca invece come un vero e proprio "linguaggio" produttore di senso.