La filosofia nasce tradizionalmente a Mileto, una città situata sulla costa della Ionia (l'attuale Turchia). Da qui provengono Talete (640 a.C./624 a.C. – circa 547 a.C), Anassimandro (circa 610 a.C. – circa 546 a.C.) e Anassimene (circa 586 a.C. – circa 528 a.C.): i cosiddetti naturalisti ionici, "naturalisti" perchè si concentrano sulla ricerca di ciò che Aristotele chiamerà arché, ovvero il principio di tutte le cose.
Ognuno riconosce l'arché in una sostanza: Talete nell’acqua, Anassimandro in una sostanza illimitata e priva di determinazione, l’ápeiron, Anassimene nell’aria. Non siamo ancora all’ontologia (lo studio dell’essere in quanto tale), bensì a una fisica della Natura, dalla quale si traggono conclusioni cosmologiche. La ricerca sull’origine intrapresa dai naturalisti ionici getta le basi del pensiero occidentale: da qui in poi, come dice Aristotele, si comincia a porre la domanda sul perchè accade ciò che accade.
Jacopo Nacci, classe 1975, si è laureato in filosofia a Bologna con una tesi dal titolo Il codice della perplessità: pudore e vergogna nell’etica socratica; a Urbino ha poi conseguito il master "Redattori per l’informazione culturale nei media". Ha pubblicato due libri: Tutti carini (Donzelli, 1997) e Dreadlock (Zona, 2011). Attualmente insegna italiano per stranieri a Pesaro, dove risiede.