In questo estratto del Filostrato, che si trova nell’ottava parte dell’opera, è descritto il tragico momento in cui Troiolo si accorge del tradimento di Criseide. Deifobo, fratello del giovane innamorato, torna vittorioso dalla battaglia sventolando un oggetto trionfale sottratto a Diomede durante lo scontro. Troiolo, dopo aver osservato il nastro che Deifobo mostra compiaciuto, riconosce immediatamente l’oggetto d’amore da lui donato a Criseide nel momento della separazione, la mattina successiva alla notte che aveva visto il loro amore concretizzarsi e consumarsi, e capisce di essere stato tradito. I suoi tormenti d’innamorato geloso trovano conferma e la sofferenza si rivela in tutta la sua evidenza. A ciò, si aggiunge un sottofondo quasi autobiografico: Boccaccio si riconosce nello sfortunato Troiolo che, accecato dal dolore e dalla frustrazione amorosa, si getta in battaglia per uccidere Diomede, ma cade per mano di Achille.
Il poemetto è diviso in nove canti, e composto da ottave.
Stavasi Troiol non senza tormento
del suo amore timido e sospeso,
quand'egli udì, dopo un combattimento
tra li Greci e' Troiani assai disteso
fatto, con uno ornato vestimento,
a Diomede gravemente offeso
tratto, tornar Deifobo pomposo
di cotal preda, e seco assai gioioso.
E mentre che portarlosi davanti
facea per Troia, Troiol sopravvenne,
e molto il commendò fra tutti quanti,
e per vederlo meglio alquanto il tenne;
e mentre e' rimirava, gli occhi erranti
or qua or là d'intorno a tutto, avvenne
che esso vide nel petto un fermaglio
d'oro, lì posto forse per fibbiaglio.
Il quale esso conobbe incontanente,
sì come quei che l'aveva donato
a Criseida allora che dolente
partendosi da lei, preso commiato
quella mattina avea ch'ultimante
era la notte con lei dimorato;
laonde disse: - Io veglio pur ch'è vero
il sogno ed il sospetto e 'l mio pensiero.