Per capire e avvicinarsi alla domanda "cosa è la filosofia" è importante richiamare il modo in cui Pitagora insegnava.
Le notizie sul metodo pitagoreo sono ripetute da varie fonti: si dice che Pitagora inaugurò un tipo di insegnamento dogmatico, fondato su asserzioni oracolari, i "dogmata", che il maestro pronunciava nascosto dietro una tenda.
Gli allievi non potevano vederlo e dovevano stare in assoluto silenzio per ben cinque anni di apprendimento; durante questo tempo, essi dovevano imparare a memoria i detti aurei e accettare la verità dei dogmata, senza possibilità di discussione o di modifica. La tenda separava due mondi: da una parte quello della rivelazione, della profezia, del maestro che offre la propria sapienza ai mortali e, dall'altra, il mondo dei mortali discepoli, gli iniziandi alla sapienza.
La grande novità di questo modello di sapere - non particolarmente originale nella prima fase - avveniva dopo i cinque anni di ascolto e reverente silenzio: a questo punto la tenda si alzava e gli allievi passavano dall'altra parte, accolti nella casa del maestro con cui diventavano amici. Questa è una differenza fondamentale con il vangelo cristiano, in cui Gesù non diventa mai amico degli apostoli, ma ne rimane sempre maestro. In Grecia, al contrario, i filosofi avevano tra loro un rapporto affettivo paritario: erano accomunati dal medesimo amore per la sapienza.
Dopo il periodo di formazione, regolato da un rigoroso principio di autorità, tutti divenivano uguali perchè, di fronte alla verità, "nessuno è più maestro dell'altro".
Carlo Sini (Bologna, 1933), filosofo e docente di Filosofia teoretica in diverse università italiane, è autore di numerose opere sui temi della fenomenologia, del pragmatismo e del rapporto tra semiotica e filosofia ermeneutica.
Ha tenuto e tiene tuttora corsi, seminari e conferenze sia in Italia, sia all'estero (Stati Uniti, Canada, Argentina, Spagna, Svizzera e altri paesi europei).
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