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“Stasera” di Ungaretti: parafrasi e analisi del testo

Introduzione

 

Stasera è una poesia di Giuseppe Ungaretti, assimilabile, come gran parte dei suoi componimenti, alla corrente dell’Ermetismo, di cui il poeta può essere considerato uno dei più interessanti esponenti insieme a Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto e Mario Luzi. La lirica Stasera viene composta da Ungaretti nel 1916, durante il primo conflitto mondiale, e viene inserita nella raccolta Allegria di naufragi, pubblicata nel 1919. Tra i nuclei principali della ci sono proprio l’esperienza di guerra, il lacerante dolore che essa causa (come in Veglia o Sono una creatura) ma anche la tensione di vita che promana da questi momenti tragici (ad esempio, si pensi alla celebre Mattina).

I pochi versi della lirica, secondo lo stile tipico del primo Ungaretti, richiamano la situazione spirituale ed emotiva del soldato in trincea, che viene mostrato e come isolato nella sua individualità e nella sua opposizione vitalistica agli elementi esterni, che pure lo condizionano irrimediabilmente. Il risultato è la malinconia, che è il sentimento che coglie il poeta di sera, in un giorno di pausa dagli orrori del fronte.

 

Analisi

 

Stasera è un componimento breve, di soli tre versi in ottonari piani. La semplicità espressiva, costruita sul rifiuto della metrica e della punteggiatura tradizionali e sull’uso della “parola nuda”, non si traduce però in immediatezza contenutistica: i livelli del testo sono infatti abbastanza stratificati. L’immaginedel primo verso (v. 1: “balaustrata di brezza”) potrebbe infatti rimandare al balcone interno della casa d’infanzia di Ungaretti, ma anche - e questa è l’interpretazione più accreditata - essere un elaborato riferimento alla tragica vita del soldato al fronte, sempre sospesa sull’abisso della morte (come indica anche la metafora delle foglie contenuta in Soldati). La balaustra, inoltre, richiama lo spazio ben delimitato entro cui l’autore si muove e che sorregge in qualche modo la sua malinconia, che trova quiete e riposo su questo parapetto, nella pace serale. La “malinconia” (v. 3) che il poeta, con un tono da confessione intima, confessa di provare indica che anche Stasera, come gli altri testi della raccolta, è parte di un viaggio introspettivo alla ricerca di sé e del significato dell’avventura umana alla luce della barbarie della guerra. Si realizza così un’identificazione tra il poeta e il suo sentimento, poiché l’uno plasma l’altro: non è solo dal soldato che sgorga la malinconia, ma è questa stessa a plasmare la sua intuizione poetica e la sua identità di uomo e scrittore. Il poeta-soldato solo aggrappandosi al sostegno della balaustra, quindi combattendo la malinconia del fronte e la seduzione di abbandonarsi alla disperazione, può sopravvivere al naufragio della Grande Guerra. Il titolo stesso del componimento, d’altronde, indica una sospensione temporale, un eterno presente in cui il poeta, aggrappato al suo precario sostegno, aspetta.

Metro: versi liberi.

Versa il 22 maggio 1916 1.

  1. Balaustrata di brezza 2
  2. per appoggiare stasera 3
  3. la mia malinconia 4.
  1. Una balaustra accarezzata dalla brezza
  2. che stasera sostenga e accompagni
  3. la mia malinconia malinconia

1 Come in molti altri testi de L’Allegria, il poeta indica data e luogo di composizione. In questo caso si tratta di Versa, nei pressi di Portogruaro.

2 Balaustrata di brezza: il verso presenta sia un’analogia che un’allitterazione nella ripetizione della lettera “b”.

3 per appoggiare stasera: un lieve enjambement collega questo verso al precedente e uno più marcato lo collega al verso successivo.

4 mia malinconia: si nota un’altra allitterazione, con il succedersi di “m”, “a” e “i”, che produce anche una rima interna.