Correlativo oggettivo
Definizione
Procedimento poetico, inizialmente elaborato da Thomas Stearns Eliot e poi autonomamente ripreso e sviluppato da Eugenio Montale, per cui una determinata sensazione o emozione viene rappresentata sulla pagina attraverso alcuni oggetti concreti o una situazione particolare, che dovrebbero suscitare nel lettore ciò che prova il poeta senza necessità di mediazione o di spiegazione.
Spiegazione ed esempi
Il funzionamento del “correlativo oggettivo” viene spiegato da T. S. Eliot nel suo saggio The sacred wood (Il bosco sacro, 1920) come “una serie di oggetti, una situazione, una catena di eventi” che hanno la funzione di evocare una “emozione particolare”. Il principio diventa uno degli stilemi de La terra desolata (1922) e della sua sezione più famosa, il The burial of the dead. Eugenio Montale recupera la funzione simbolica del “correlativo oggettivo” soprattutto nelle sue due prime raccolte (Ossi di seppia del 1925 e Le occasioni del 1939), in testi come Spesso il male di vivere ho incontrato (vv. 2-4: “era il rivo strozzato che gorgoglia, | era l’accartocciarsi della foglia | riarsa, era il cavallo stramazzato”) o Meriggiare palllido e assorto (i “cocci aguzzi di bottiglia” del v. 17), dove i dati sensibili della realtà sono la concretizzazione materiale dell’inquietudine esistenziale del poeta.
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