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Boccaccio: "Amorosa visione", introduzione e commento dell'opera

Giovanni Boccaccio scrisse Amorosa visione tra il 1342 e il 1343.  L’opera, un poema di carattere allegorico composto in terzine dantesche, è suddivisa in cinquanta canti e sembra voler richiamare alla mente del lettore la Divina Commedia. Riscontriamo infatti tra i due testi molte similitudini, che non riescono però nemmeno ad avvicinare l’Amorosa visione all'antecedente dantesco, per quanto riguarda il valore, lo spessore e l’importanza letteraria di quest’ultimo.

 

Nell’opera boccacciana le vicende del protagonista, raccontate in prima persona, hanno luogo in un sogno, che diventa il mezzo grazie al quale il poeta riceve una sorta di rivelazione e di visione chiarificatrice. Questa volta però non ritroviamo il nostro poeta perso in una selva oscura, ma su una spiaggia in riva al mare, dove egli incontra una donna meravigliosa, una rinnovata Beatrice, che si pone come guida verso il soddisfacimento dei suoi desideri. La loro meta si rivela un castello, caratterizzato dalla singolarità di possedere due entrate ben distinte, che portano verso orizzonti opposti. Boccaccio deve scegliere tra le due possibilità che gli si presentano dinanzi:  da un lato vi è una porta ampia e invitante, che conduce all’appagamento dei beni e delle glorie mondane, e dall’altro un’entrata stretta e tortuosa, che porta alla virtù. Il poeta, indotto in tentazione, cede, e intraprende il cammino verso la gloria e i beni terreni.

 

Il Boccaccio inizia così una lunga descrizione di ciò che appare allo sguardo del due viaggiatori, nel susseguirsi delle stanze che attraversano insieme. Ammirano dipinti che fissano su tela i beni mondani, dalla Gloria alla Ricchezza, e diventa questa un’occasione per il Boccaccio di esprimersi in tutta la sua cultura classica ad erudita. La sala successiva immortala invece la Fortuna, lasciando spazio a una riflessione della donna, guida del poeta, sulla precarietà della sorte umana e delle glorie mondane. I due protagonisti s’imbattono successivamente in un giardino dove, attorno ad una fontana, il poeta riconosce alcune donne: tra loro troviamo anche Fiammetta. Dopo aver provato una gioia irrefrenabile, il poeta si apparta con la donna, e cerca di trasformare finalmente in realtà il desiderio che lo muove verso di lei. Improvvisamente però la scena s’interrompe, lasciando l’autore a bocca asciutta, ed egli si ritrova nuovamente con la guida, che gli spiega come giungerà ad ottenere ciò che vuole, solo se deciderà di seguirla nel percorso di redenzione.