Insieme a I morti, Evelyn è probabilmente il racconto più celebre dei Dubliners. Come Araby, appartiene alla sezione sull’adolescenza; infatti racconta la storia di una giovane ragazza che è sulla soglia dell’età adulta e deve prendere la decisione che le cambierà la vita: scappare col fidanzato Frank a Buenos Aires e iniziare una nuova vita con lui o prendersi cura della casa e della famiglia come aveva promesso alla madre sul letto di morte. In un primo momento Evelyn sembra scegliere la vita nuova e migliore che Frank le propone, ma una volta sulla banchina del porto non riesce a imbarcarsi sulla nave diretta in Sudamerica e resta aggrappata stretta al corrimano mentre Frank viene trascinato sulla nave dalla folla. È evidente, da questa scena finale, come il tema della paralisi – che percorre tutti i racconti della raccolta – sia qui magistralmente rappresentato. Evelyn non riesce a cambiare vita, non riesce, per l’esattezza, nemmeno a decidere di continuare con la sua vecchia vita. Tutto ciò che riesce a fare è rimanere immobile, paralizzata, quasi incapace di pensare, “come un animale indifeso”, mentre la vita intorno a lei si decide al posto suo.
Video su James Joyce
Relatori