I primi decenni del Novecento hanno effetti rivoluzionari in campo letterario, e il Modernismo inglese è una delle correnti d’avanguardia più rilevanti del periodo; i grandi progressi in campo tecnologico che aprono il secolo e la drammatica realtà della Grande Guerra alterano e stravolgono radicalmente il mondo conosciuto e la sua stessa percezione. I modernisti - tra cui si possono citare James Joyce, Thomas Stearns Eliot, Virginia Woolf e per certi aspetti Samuel Beckett - sentono quindi la necessità di innovare profondamente anche gli strumenti stessi dell’espressione letteraria: da qui, il rifiuto delle convenzioni e delle tradizioni del passato, per aprirsi alle tecniche romanzesche dello stream of consciousness e del monologo interiore, oppure l’uso del correlativo oggettivo e del procedimento analogico, per giungere al rilievo conferito alla dimensione dell’analisi introspettiva o alla restituzione sul palco dell’insensatezza e dell’assurdità della nostra esistenza.
Il corso è coordinato da Oilproject ed è stato curato da Elisa Bolchi.