Arabia è un racconto appartenente alla sezione sull’adolescenza della raccolta The Dubliners. È infatti la storia, narrata in prima persona, di un ragazzo e della sua infatuazione per la sorella di un amico, che vive nella casa di fronte alla sua. Le emozioni e i sentimenti descritti sono quelli tipici dell’adolescenza: l’innamoramento che assorbe ogni pensiero, il timore di rivelare i propri sentimenti e che questi non vengano mai corrisposti, ma anche le prime delusioni e con esse le prime frustrazioni e la realizzazione – epifanica – che l’amore non è che un’illusione destinata a svanire e lasciare tutto invariato.
È questo uno dei racconti in cui meglio si nota la precisione quasi scientifica di Joyce per i particolari, come i nomi propri dei luoghi, delle persone, sebbene non ci sia dato sapere proprio il nome dei due protagonisti della vicenda: il narratore e la ragazza di cui è innamorato. Il linguaggio del racconto è molto referenziale e semplice, senza troppe figure retoriche, anche per enfatizzare la negatività, l’impossibilità del cambiamento e quindi la paralisi – anche emotiva – in cui sono destinati a vivere i personaggi.
In Arabia troviamo molti dei temi trattati nei Dubliners, a partire dal romanzo di formazione (la raccolta stessa si sviluppa dall’infanzia all’età adulta chiudendosi col racconto I morti), la perdita dell’innocenza, i pericoli dell’idealizzazione e l’influenza della Chiesa sulla vita di Dublino che fa sì che amore e sensualità siano visti come immorali.
È questo uno dei racconti in cui meglio si nota la precisione quasi scientifica di Joyce per i particolari, come i nomi propri dei luoghi, delle persone, sebbene non ci sia dato sapere proprio il nome dei due protagonisti della vicenda: il narratore e la ragazza di cui è innamorato. Il linguaggio del racconto è molto referenziale e semplice, senza troppe figure retoriche, anche per enfatizzare la negatività, l’impossibilità del cambiamento e quindi la paralisi – anche emotiva – in cui sono destinati a vivere i personaggi.
In Arabia troviamo molti dei temi trattati nei Dubliners, a partire dal romanzo di formazione (la raccolta stessa si sviluppa dall’infanzia all’età adulta chiudendosi col racconto I morti), la perdita dell’innocenza, i pericoli dell’idealizzazione e l’influenza della Chiesa sulla vita di Dublino che fa sì che amore e sensualità siano visti come immorali.