La filosofia di Aristotele: insegnamento e principi

Per Aristotele (Stagira, 384 a.C. – Calcide 322 a.C.) la filosofia deve porsi come obiettivo la conoscenza "vera" e "disinteressata" della realtà; la ricerca filosofica ha quindi come scopo quello di ordinare enciclopedicamente le nostre cognizioni del mondo, sistematizzando i saperi umani. La fonte privilegiata del conoscere è l'esperienza dei sensi, e lo strumento principale per organizzare il discorso filosofico è il sillogismo dimostrativo.
 
Luogo privilegiato per l'indagine del mondo è il Liceo (Λύκειος, o perìpatos, Περίπατος), ovvero la scuola filosofica fondata dallo stesso Aristotele ad Atene nel 335 a.C., nei pressi di un tempio dedicato ad Apollo Licio. Libero da condizionamenti politico-religiosi, il centro (dotato anche di una biblioteca e di un museo di storia naturale) aveva principalmente finalità di ricerca scientifica, e le materie fondamentali andavano dall'astronomia alla botanica, dalla logica all'etica, passando per zoologia, politica e metafisica. Il metodo d'insegnamento, che vedeva lo stesso Aristotele tra i docenti, mirava a trasmettere uno specifico metodo d'indagine, che procedesse dal semplice al complesso, e che avesse sempre un fondamento nell'esperienza concreta.
 
I testi preparati per le lezioni al Liceo sono detti acromatici (e cioè, "destinati all'ascolto"): sono redatti in modo sintetico e preciso, e, in quanto appunti delle lezioni o scritti durante la ricerca, rifiutano l'elaborazione letteraria, mirando piuttosto ad integrare le spiegazioni in aula.
 
Gianfranco Marini, laureato in Filosofia all'Università di Cagliari e in Tecnologia della comunicazione multimediale all'Università di Ferrara, è insegnante di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico "G. Brotzu" di Quartu sant'Elena. Gestisce, inoltre, il blog dedicato alla didattica Aula Blog, il cui motto riprende la citazione spinoziana: "non ridere, non lugere, neque detestari, sed intelligere!"